Una grandissima prova di maturità, cinismo e clamorosa solidità, sorprendenti qualità soprattutto se abbinate alla giovanissima età di Lucas Pouille, ventitreenne francese nativo di Grande-Synthe, che dopo aver vinto soltanto a Metz e Budapest in carriera, riesce ad affermarsi finalmente in un torneo di assoluto prestigio. All'ATP di Stoccarda, il primo stagionale su erba, il transalpino supera con merito Feliciano Lopez, ribaltando l'iniziale svantaggio e la falsa partenza riuscendo con clamorosa applicazione ad approfittare degli unici due passaggi a vuoto dello spagnolo al servizio. Una vittoria, quella alla Mercedes Cup, tutt'altro che banale, che potrebbe infondere fiducia e sicurezza in vista del futuro ad uno dei talenti più cristallini del circuito. 

Primo set pressoché perfetto quello di Feliciano Lopez, che innesta fin da subito le marce alte al servizio e si dimostra più che centrato in risposta. Pouille si rende invece protagonista di una falsa partenza, provando a caricare fin dalle prime battute a tutto braccio, piuttosto che cercare di muovere il rivale: l'iberico si dimostra invece esperto ed il callo alle finali gli consente di strappare immediatamente il servizio al transalpino a quota 30. Fare gara di testa per Lopez è una passeggiata di salute, confermata nei game al servizio numero 2 e 3, dove Pouille racimola la miseria di un solo punto, senza mai impensierire la battuta dello spagnolo. Un breve passaggio a vuoto, invece, arriva nel turno successivo, quando dopo aver sprecato la palla break - la seconda - del possibile 5-2, Feliciano pecca in battuta nei primi due punti del game successivo, prima di risalire la china ed archiviare il set grazie al 92% di punti ottenuti con le prime di servizio. 

La musica non sembra cambiare al principio del secondo parziale, quando Lopez conserva i propri turni in scioltezza mentre Pouille supera le pene dell'inferno salvandosi in calcio d'angolo grazie ad una buona dose di prime di servizio: quattro le palle break a disposizione di Feliciano, che non approfitta della gentile concessione del francese e trascina il set fino al tiebreak. Pochi sussulti nei game successivi, dove il transalpino dimostra tuttavia una crescente incisività in risposta, sia sulla prima - in fase calante - dello spagnolo, che sulla seconda, nonostante le nulle occasioni di break. Il trentacinquenne di Toledo ha un piccolo passaggio a vuoto nel secondo punto del tie-break: Pouille risponde presente, dimostrando personalità e più che discreta capacità di solidità mentale, piazzando il mini-break che conferma grazie ad una ottima percentuali di prime di servizio, alle quali Lopez non trova contromisure per ribaltare l'esito del set. 

Il set perso scoraggia, in parte, lo spagnolo, dando fiducia ed entusiasmo al transalpino che sale ulteriormente di colpi aggredendo con maggiore convinzione la seconda di Lopez, dal momento in cui la prima entra ad intermittenza. Archiviato con qualche polemica il primo game in battuta, ed il secondo più che agevolmente, Feliciano crolla nel quinto game: un dannosissimo doppio fallo e due errori di fila gratuiti lasciano spazio al break, il primo dell'incontro sul suo servizio, a Pouille, che alla seconda occasione ne approfitta prontamente. Da quel momento, sei punti di fila che sembrano spianare la strada verso il successo - tra i quali tre ace, uno persino di seconda - prima di un blackout improvviso che rischia di minare quanto di buono costruito fino a quel momento: due gratuiti, il primo di rovescio, il secondo di dritto, prima di un doppio fallo. La palla break da fronteggiare, con la seconda, nel momento più difficile dell'incontro: la seconda non trema, anzi, è vincente, profonda, incisiva. Lopez non risponde, dando nuova linfa al ventitreenne numero sedici del seeding, che archivia la pratica nel decimo game. 

Fisiologico il braccino che consente a Feliciano di aggrapparsi al primo ed al terzo quindici, ottenuti con carisma ed esperienza, approfittando del momento di impasse del rivale. La risposta, però, sembra quella di un Campione: l'ace prima, poi il dritto vincente, prima del punto più bello ottenuto grazie alla sua classe sopraffina; il dritto non cerca il vincente, ma lavora ai fianchi uno sfinito Lopez, che barcolla sul cross del transalpino ma non molla. Si va ai vantaggi, a Pouille non bastano due ace, Feliciano è ancora lì, nonostante venga tradito sul più bello dal suo back mancino, impreciso nell'atto di rifinire l'opera per la rimonta. Vince il francese, chiudendo grazie al servizio dopo più di due ore.