Dopo aver vinto a sorpresa un torneo dello Slam nel 2014 (gli US Open di New York), Marin Cilic riesce finalmente ad aggiudicarsi anche un Master 1000 sul cemento nordamericano. Da ieri il croato è infatti il nuovo campione dell'Atp di Cincinnati, succedendo nell'albo d'oro a Roger Federer. In finale battuto uno spento Andy Murray, che perde così la prima partita degli ultimi due mesi e mezzo (l'ultima sconfitta risaliva alla finale del Roland Garros contro Nole Djokovic), e ora si ferma in un'estate per lui estenuante anche se ricca di soddisfazioni. 6-4 7-5 il risultato finale in favore del croato, in netta crescita in questo 2016, in cui aveva è arrivato in fondo anche a Marsiglia (battuto da Kyrgios) e a Ginevra (sconfitto da Wawrinka).
Il primo set sembra poter volare via senza che Murray riesca a opporre resistenza. Cilic si porta infatti in un lampo sul 4-2, prima di ottenere il secondo break del parziale e di andare a servire per il match nel gioco successivo. Murray è particolarmente falloso da fondo campo, sbaglia tantissimo con il dritto e inizia a dare segnali di cedimento nervoso, finchè non è il croato a rimetterlo parzialmente in carreggiata concedendogli due games consecutivi. Sul 5-4 Cilic ha però la seconda occasione di far suo il set alla battuta, e stavolta non sbaglia, portandosi avanti nel punteggio dopo quasi quarantacinque minuti di gioco. Il numero di vincenti del britannico è limitatissimo (saranno in tutto otto alla fine del match), ma Murray non ha intenzione di lasciar andare la sua quarta finale consecutiva e resiste nei propri turni di servizio nonostante una maggiore aggressività del rivale. Il punteggio rimane in equilibrio fino al 5-5, quando il numero due al mondo si ritrova di colpo sotto 0-40: l'orgoglio del campione gli consente di annullare le tre palle break consecutive (decisivo anche un grave errore di diritto di Cilic). Si va dunque ai vantaggi, il croato non sfrutta un'altra chance, ma alla fine ottiene il sospirato break che lo manda a servire per il match. L'ex allievo di Goran Ivanisevic non trema e si aggiudica così il primo Master 1000 della carriera, il quindicesimo torneo in singolare dal 2009 ad oggi, mentre Murray vede chiudersi la striscia di vittorie consecutive che era iniziata sull'erba del Queen's. Il bilancio stagionale dello scozzese è ora dunque di otto finali disputate, quattro vinte (Roma, Queen's, Wimbledon, Rio de Janeiro) e altrettante perse (Melbourne, Madrid, Parigi e ieri Cincinnati).
Murray (1) - Cilic (12) 4-6 5-7