Fuoriclasse, extraterrestri, alieni, mostri, chiamateli come volete, ma lo spettacolo offerto quest'oggi sul centrale del Foro Italico da questi due campioni è qualcosa che ci mancava con Djokovic e Nadal come protagonisti da un bel po' di tempo. Troppo nette le vittorie del serbo nelle ultime uscite (fatta eccezione la finale del Roland Garros del 2014 vinta da Rafa) per non chiedere ancora una volta a questo sport una battaglia di due/tre ore tra quelli che, ad oggi, sono sicuramente i più grandi esponenti su questa superficie di gioco. La notizia più bella, forse, alla fine di questa battaglia è che possiamo definitivamente dire che Rafael Nadal, dato in calo alla fine dell'ultimo biennio tennistico, è definitivamente tornato e questo non può essere che un bene per il tennis, e questo Rafa stesso lo sa ed è uscito infatti sorridendo dal campo tra gli applausi scroscianti provenienti dagli spalti. E alle porte c'è il Roland Garros, suo vero giardino di casa, e se come si dice l'appetito vien mangiando...
Ma passiamo alla cronaca del match: due set che si somigliano molto per dinamica e per intensità, bellezza di gioco espressa. In entrambi è lo spagnolo che conduce le danze, sempre avanti di un break, fino ad essere recuperato e sorpassato da Djokovic proprio sul più bello. Nel primo parziale il break di Nadal arriva nel quinto gioco, propiziato da una serie di errori di dritto di Nole che, al cambio campo, guarda spaesato il proprio angolo sottolineando come non senta bene i propri colpi. Due game più tardi arriva un momento cruciale di questa partita con il numero uno al mondo al servizio: dieci minuti di scambi mozzafiato in cui Novak si ritrova costretto a rimontare da uno svantaggio di 0-30 e fissa il punteggio sul 3-4. Da qui parte la sua rimonta, visto che nel gioco successivo strappa il servizio a Nadal alla quarta occasione utile (dopo che lo spagnolo aveva rimontato da 0-40 con grandissima autorità). Il livello di gioco di entrambi sale enormemente, gli errori spariscono quasi del tutto dal campo, mentre aumentano gli scambi prolungati e i vincenti, fino al 6-5 per Djokovic, quando questi due artisti della racchetta si inventano il game più intenso della partita e a vincerlo è ancora una volta Nole che, al quinto set point, conclude uno scambio pazzesco condotto sempre dal maiorchino e ribaltato con un lob in allungo sulla riga e concluso a rete.
Con ancora gli occhi abbagliati dai primi 71 minuti di splendido tennis, riparte il secondo set e l'inizio è identico al primo: Djokovic parte in prima mentre Nadal ha il pilota automatico, non risente minimamente del parziale perso per un inezia, e passa subito a condurre di un break sul 2-0. E stavolta sembra essere in grado di condurlo fino in fondo, vista l'altissima percentuale di prime palle in campo (quasi 90%) e le briciole concesse durante i suoi turni di servizio e infatti, a differenza di prima, Rafa si procura la possibilità di servire per portare la partita al terzo sul punteggio di 5-4 a suo favore, ma qui il “killer instinct” di Nole viene fuori: annulla ben 5 set point allo spagnolo giocando sempre in spinta con i piedi ben saldi sulla riga di fondo campo e alla prima palla break di tutto il set sfonda con il rovescio e impatta sul 5-5.
La conclusione più giusta è sicuramente il tiebreak e qui inizia un altro capitolo di questo stupendo match: il primo a mettere il naso avanti e Djokovic che va 2-1 sfruttando un errore di rovescio di Rafa, poco male perchè due punti dopo lo spagnolo spinge a tutta con il dritto e recupera il minibreak e si rifà sotto sul 3-2. Ma ancora una volta il serbo libera il rovescio e si riporta avanti e si arriva fino al match point, sul 6-4, e al solito scambio ad altissima frequenza concluso con un gran dritto lungo linea di Novak che scrive la parola fine a questa bellissima battaglia di due ore e ventiquattro minuti di gioco.
Resta un rammarico solo: non aver visto questo genere di partita domenica per la finale, ma diciamo che se questo è stato un antipasto dello Slam parigino, beh non vediamo l'ora di gustarci il resto del menù allora. Per adesso possiamo solo dire: Grazie Nole, grazie Rafa!