Tanti in Spagna già pregustavano la vendetta dopo la cocente sconfitta di un anno fa ad un passo dal titolo e invece ancora una volta Andy Murray fa suo lo scontro diretto contro l'idolo di casa Rafael Nadal, interrompendo la striscia di 13 successi di fila del maiorchino iniziata a Montecarlo, e si qualifica per la finale di domani contro il vincente del match tra Djokovic e Nishikori.
Partita completamente diversa rispetto a quella della passata stagione, sicuramente per merito di un Nadal ben lontano dalla versione del 2015 ma anche dello scozzese, autore quest'oggi di una delle prestazioni più convincenti di tutto l'anno. La differenza, in un match comunque molto lottato, è stata fatta dai punti importanti e, strano a dirsi, è stato lo scozzese, oggi quasi impeccabile, ad alzare la voce: si spiega così il 2 su 13 alla voce palle break sfruttate dallo spagnolo, dove solamente in una di queste poteva fare la differenza con una risposta di poco lunga ma per il resto Murray ha sempre conquistato il punto con un ace o con un colpo vincente dopo il servizio.
Nel primo parziale, dopo un inizio equilibrato, è proprio lo scozzese a mettere per primo la freccia nel quarto gioco, sfruttando un Nadal estremamente falloso che conclude il game con un rovescio affossato in rete. Nel settimo gioco, però, lo spagnolo ha subito la possibilità di rimettersi in corsa ma l'ex vincitore di Wimbledon annulla magistralmente le due palle break offerte. Non riesce a ripetersi però due giochi più tardi, sul punteggio di 5-3, concedendo il controbreak a Rafa che ringrazia e poco dopo pareggia i conti sul 5-5. Si tratta solo di un'illusione, perchè lo scozzese riprende subito in mano la situazione e con due game di fila si prende il primo set in un'ora, con il punteggio di 7-5.
Nel secondo, lo spagnolo inizia molto più deciso, capendo che non può lasciare così a lungo le redini del gioco a Murray, che pressa dal fondo e lo costringe ad accorciare per poi chiudere con un vincente, e infatti è Nadal ad avere molte più occasioni per portarsi avanti nel punteggio, ma quando il 15 conta è lo scozzese a decidere come giocare il punto. Dopo aver mancato ben cinque occasioni per strappare il servizio all'avversario, nel sesto gioco Rafa concede la prima palla break dell'intero set e gli costa cara, perchè Murray lo aggredisce fin dalla risposta e viene a prendersi il punto a rete, passando a condurre anche in questo parziale per 4-2. Ancora una volta così lo scozzese si procura la possibilità di servire per chiudere la partita, ma anche stavolta inciampa proprio sul più bello, sprecando un match point con un rovescio terminato lungo di qualche centimetro e Nadal, con la spinta del pubblico, si rifà sotto sul 5-4. Ma è bravissimo, ancora una volta, Andy a cancellare tutto e nel gioco successivo torna a premere da fondo campo mandando in confusione lo spagnolo, che sul 30-40 affossa l'ultimo dritto a rete e permette allo scozzese di festeggiare la sua seconda finale consecutiva a Madrid.