La prima giornata delle Finals ATP va in archivio con la forte risposta dei primi della classe. L'ordine stabilito non mostra crepa alcuna e il potere sovversivo di chi insegue si rivela lieve. Nishikori assiste impotente alla lezione del Maestro Djokovic, Berdych si illude per pochi minuti, prima di scontrarsi con il tennis leggero, di rimbalzo, di sua maestà Federer. Una manciata di giochi - qualcosa più per il ceco - la sensazione di essere spettatori non paganti a una recita per eletti.
L'attesa è quindi per la seconda giornata, caratterizzata dal confronto tra l'eterno Roger e l'intoccabile Nole. L'antipasto non è però da sottovalutare, perché il martedì inglese propone la prima tornata del Gruppo Ilie Nastase. Qui, il maggiore in grado è Andy Murray, n.2 all'ingresso alla O2 Arena. Il britannico convive con un doppio impegno rischioso. La finale di Davis, in programma sulla terra di Gent tra il 27 e il 29 novembre, può influire sull'attenzione e sulla preparazione del nativo di Glasgow. Murray incrocia, quest'oggi alle 15, ora italiana, lo spagnolo David Ferrer.
Un incontro che giunge a stretto contatto con la semifinale di Bercy. In quell'occasione, successo agevole per Murray, 64 63. Il britannico è in striscia aperta da 4 partite con Ferrer, l'ultimo sigillo spagnolo risale all'edizione 2014 del torneo di Shanghai. La superficie, pur lenta, favorisce Murray, Ferrer, dal canto suo, cavalca il buon finale di stagione e si presenta all'appuntamento con poco da perdere.
In serata, dopo il secondo incontro di doppio, Stan Wawrinka si pone sulla strada di Rafa Nadal. Il passato incorona Rafa - 13 vittorie a 3 - ma il presente sorride a Stan. I 3 urrah dello svizzero portano data recente, Wawrinka infatti mette sul piatto le due affermazioni del 2015 - quarti a Bercy, doppio tie-break, e vittoria in due al Foro, 76 62 - e lo squillo in quattro all'Australian Open dello scorso anno. Al via, l'incontro vede leggermente avanti l'elvetico, ma è difficile fare un pronostico basato su certezze granitiche, perché Nadal è in crescita - a Shanghai, 62 61 a Wawrinka - ma non riesce ancora a raggiungere i picchi del passato, specie quando l'avversario è di prima fascia, mentre Stan convive con una continuità latente.
Una giornata, la prima, che può emettere sentenze importanti, indirizzare il gruppo e elevare qualcuno al rango di anti-Djokovic. Palla al campo.