Novak Djokovic taglia idealmente il nastro inaugurale delle ATP Finals 2015. Si accendono i riflettori a Londra, il gruppo Stan Smith da il via alla rassegna che raccoglie le otto migliori racchette di stagione. A completare il quadro british Kei Nishikori, temibile ostacolo sulla strada del serbo. Il girone in questione è per distacco quello di maggior interesse, perché accorpa l'invulnerabile Djoko e l'eterno Federer, colorando il tutto con il pericoloso Nishikori e il potente Berdych. Girone con due pass in palio, tre partite per allungare la permanenza alla O2 Arena, fondamentale iniziare con il piede giusto. 

Djokovic porta sul petto gli allori di stagione, ultimo quello di Bercy. Favorito, non solo per la fase iniziale. Il 2015 di Kei Nishikori cela invece diversi punti interrogativi, un passo indietro rispetto al corposo salto di qualità dell'anno precedente. Resta, Nishikori, avversario da prendere con le pinze, perchè dotato di enorme bagaglio tecnico, di imprevedibilità assoluta. Episodio n.7, con Djokovic avanti 4-2. In stagione, un solo confronto, sulla terra romana. 61 Djokovic al terzo. Un anno fa, in semifinale, proprio a Londra, duello su una superficie più rapida. Anche allora un set per parte, prima dell'allungo di Nole (60). Il sigillo più recente del nativo di Shimane risale al 2014. US Open, Kei in quattro. 

Più approfondita la "conoscenza" tra Berdych e Federer. I due, in campo in serata, sono al confronto n.21, con Roger nettamente in vantaggio, 14-6. Ad Atene, cinque cerchi olimpici, nel lontano 2004, primo assaggio di una rivalità con poca storia. Sorriso in rimonta di Berdych, 46 75 75. Tennisti di enorme esperienza - 34 anni Federer, 30 Berdych - abituati al palcoscenico da finale. Qualche dubbio sulla forma attuale di Federer, battuto a Bercy da Isner e da qualche fastidio al braccio. Berdych - per caratteristiche - si avvicina a Isner - alto, potente, dotato di servizio straordinario - ma l'impressione è che dipenda da Federer. Per il ceco, ennesimo banco di prova di una carriera segnata da attese poi non mantenute. I due incroci di stagione premiano oltremodo Federer: al Foro, 63 periodico, a Indian Wells, punizione ancor più severa, 64 60. Data la presenza di Djokovic, sulla partita, anche la pressione da "ultima spiaggia". Chi vince respira, chi perde sfiora il baratro.