L'Atp 500 di Basilea è divenuto negli anni - grazie alla partecipazione costante di Roger Federer, che qui faceva il raccattapale da ragazzino - uno dei tornei di riferimento della stagione indoor. Collocato in calendario appena una settimana prima dell'ultimo Master 1000 della stagione - quello di Parigi-Bercy - il torneo elvetico rappresenta anche quest'anno un'occasione per molti aspiranti alle Atp Finals di Londra di racimolare punti importanti per la volata finale.
Il parco partecipanti di questa edizione è particolarmente ricco. Oltre al padrone di casa Federer, sarà in campo anche il suo grande rivale Rafa Nadal, reduce da una buona parentesi asiatica. Presenti anche Stan Wawrinka, l'altro svizzero che ha fatto meraviglie negli ultimi due anni (un Australian Open, un Roland Garros e il trionfo in Coppa Davis il suo clamoroso bottino), Milos Raonic e Grigor Dimitrov. Ma mentre questi ultimi sembrano essere in difficoltà in questa fase finale della stagione, per Federer e Nadal si tratta di una ghiotta occasione per rimpinguare le rispettive bacheche con un titolo di sicuro prestigio. Roger vanta ben sei successi sul campo di casa (l'ultimo lo scorso anno in finale con David Goffin) con nove finali consecutive giocate dal 2007 in poi, mentre il maiorchino non ha mai trionfato sul tappeto indoor di Basilea, incappando nell'ultima edizione in una bruciante sconfitta ai quarti di finale contro il croato Borna Coric.
Federer ha praticamente saltato l'appuntamento di Shanghai, dove è stato clamorosamente e prematuramente eliminato al primo turno dallo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, senza riuscire così a difendere il titolo vinto nel 2014. "Sapevo di poter perdere contro Ramos, l'esordio a Shanghai per me è sempre stato problematico per via delle palle e della superficie, anche l'anno scorso ho rischiato tantissimo contro Leo Mayer", le parole di FedExpress dopo lo scivolone cinese. Ora il numero tre della classifica Atp torna sul campo di casa, quello che con Halle e Cincinnati gli ha regalato più successi, in condizioni a lui storicamente favorevoli. Il tappeto indoor, con i suoi rimbalzi bassi e veloci, lo ha infatti sempre esaltato, al punto che Federer può tranquillamente essere considerato tra i primissimi della storia del gioco su questa superficie (dietro di lui Sampras e Becker). Il settimo titolo a Basilea non è quindi un risultato impossibile per Roger, a condizione che ritrovi lo smalto e la brillantezza mostrati per gran parte della stagione, quantomeno fino alla finale degli Us Open di settembre. A tre settimane dalla chiusura del sipario sul circuito Atp, il bilancio 2015 di Federer è senza dubbio positivo, macchiato solo dalle sconfitte contro il fenomenale Djokovic di questi mesi, ma per il resto al di sopra delle aspettative per un trentaquattrenne che deve lottare con giovani e talentuosi virgulti. In questo senso Basilea costituisce la prima tappa di un trittico che potrebbe regalare altre gioie al suo figlio prediletto, in attesa degli appuntamenti di Parigi e Londra.
Rafa Nadal giunge invece in territorio elvetico al termine di un'annata deludente, priva di acuti, cominciata con i quarti in Australia, e proseguita con inattesi k.o sulla terra rossa europea, culminati nella batosta subita nel suo Roland Garros contro il solito Djokovic. Subito fuori anche a Wimbledon, per mano del tedesco di origine giamaicane Dustin Brown, il mancino di Manacor non ha trovato fortuna nemmeno sul cemento americano, eliminato sempre prima delle fasi finali dei tornei cui ha preso parte. Ma la trasferta asiatica ha fatto risalire bruscamente le quotazioni di Rafa, capace di issarsi fino alla finale di Pechino persa contro Nole, e di disputare un buon Master 1000 a Shanghai, concluso in semifinale contro Tsonga. L'indoor del vecchio continente gli è sempre stato indigesto, ma spesso Nadal arrivava alle ultime settimane della stagione con le pile scariche, logorato da annate in cui finiva per giocare anche oltre 70 partite. Stavolta la sua situazione è diversa, in quanto lo spagnolo pare in netto recupero, e la sua partecipazione agli ultimi tornei potrebbe rappresentare una mina vagante per gli altri favoriti, anche se la distanza prediletta da Rafa rimane quella dei tre set su cinque.
Se Federer e Nadal si prenderanno come di consueto la copertina di inizio torneo, i vari Wawrinka, Dimitrov, Raonic e Gasquet non vorranno certo far loro da sparring partner. Tra chi, come Wawrinka, si prepara al Masters, chi cerca ancora di parteciparvi, come Raonic e Gasquet, chi invece ha bisogno di ritrovare fiducia, come Dimitrov, il torneo di Basilea 2015 si annuncia come uno dei più incerti degli ultimi anni, anche se mancherà il dominatore assoluto del tennis attuale, quel Novak Djokovic che rivedremo in campo solo a Bercy.