Quando affronti Novak Djokovic, entri in campo con una pressione enorme. Se da un lato puoi goderti infatti la partita, indossando un abito da secondo della classe, dall'altro devi pensare e ripensare, per cercare spazi in cui inserire i colpi e minare la fiducia del più forte. Operazione difficile, perché Nole non ha fianchi scoperti, è ovunque. L'ultimo 15 racconta la giornata di Simone Bolelli al torneo ATP di Pechino. Bolelli trova un buon servizio, ma vede ritornare un fendente che si va ad appoggiare proprio tra le gambe dell'azzurro. Non c'è spazio per un movimento, per una reazione. Bolelli sposta il corpo all'indietro e, come altre volte in precedenza, semplicemente impatta la palla di controbalzo. Ne esce un rovescio maldestro che trova la sua fine in corridoio. 61 61, Novak Djokovic.
Il match scorre via rapidamente. Djokovic ottiene la prima rottura all'alba dell'incontro. Bolelli non gioca male, ma anche quando trova soluzioni ottime, in accelerazione, deve ricorrere a ulteriori sbracciate per chiudere il punto. L'esasperata ricerca di un vincente porta in dote qualche errore, la profondità di Djokovic fa il resto. 3-0, poi 61, con un settimo gioco in cui Nole annulla 4 palle break e concretizza la prima palla set a disposizione.
Il miglior momento di Bolelli a cavallo dei due parziali. Djoko soffre ad inizio secondo set, deve cancellare la quinta palla break dell'incontro e lottare più del previsto di fronte a un propositivo Bolelli. A far da spartiacque il terzo gioco. L'azzurro trova più volte la prima, ma i recuperi in allungo di Nole sono magnifici. La quarta opportunità segna la resa di Bolelli. Djokovic graffia anche in battuta, confermando l'allungo. Lo schiaffo successivo chiude la partita. Bolelli sale 40-0, ma denota evidenti segni di scoramento, sembra accettare la superiorità del rivale e naufraga, con un doppio fallo che porta Nole sul 41. Djokovic veleggia senza difficoltà, e con l'ultimo break della partita si guadagna il turno successivo.
Impressionante la differenza nei numeri. Bolelli conquista 5 punti su 23 con la seconda, solo il 58% con la prima. Djokovic è invece intoccabile al servizio e in risposta pizzica spesso la riga, inibendo ogni presa di posizione del tennista italiano. Rientro coi fiocchi per Nole.