Roger Federer è immenso. Ma forse è inutile spendere ulteriori parole per un campione che oggi ha raggiunto l'81esimo titolo di una plurimedagliata carriera. Shanghai gli mancava, e nell'assoluta perfezione del suo essere campione, non possono esserci buchi in bacheca. Simon domato, vuoto colmato. Non è la partita che fa la storia, è il cammino. E Federer prima di sconfiggere Gilles Simon, con fatica, ha spedito dietro la lavagna anche Novak Djokovic. 6-4, 6-4 in semifinale, il maestro è ancora lui. 7-6, 7-6 in finale, non esattamente una passeggiata. E' stata sufficiente la giusta dose di concentrazione per portare a casa il secondo Master 1000 della stagione dopo Cincinnati, nonostante la fase di avvicinamento alla finale sia stata tutt'altro che tranquilla, come dimostrano i cinque match point annullati a Leonardo Mayer.
Per Roger è il 23esimo Master 1000 della carriera, e in questo 2014 Roger ha vinto a Cincinnati, Halle e Dubai arrivando in finale anche a Wimbledon, Toronto, Montecarlo, Indian Wells e Brisbane. Nel suo Albo d'oro, dopo nove diversi 1000, mancano solo Roma e Montecarlo, dove quest'anno ha perso dal connazionale Wawrinka. La vittoria odierna lancia Federer in orbita primo posto del ranking. L'obiettivo è nel mirino, i punti di distanza dal leader Djokovic sono 990, ed i tornei che mancano alla fine della stagione sono tre. Sarebbe l'ennesimo colpo di coda di una carriera strabiliante, l'ennesimo schiaffo a chi lo giudica un tennista finito. Da domani, comunque, scalzerà Nadal dal secondo gradino del ranking.
Sempre a Shanghai si consuma un altro record storico, nel doppio maschile. I due gemelli Bryan, sconfiggendo in finale i francesi Edouard Roger-Vasselin e Julien Benneteau, hanno conquistato il loro personale Golden Career Masters, salendo a 31 Masters 1000 conquistati.