Dopo due ore e trenta minuti, al termine di uno scambio lungo 38 colpi, David Ferrer si piega sulle gambe. Ha appena visto uscire il suo tentativo lungolinea. Novak Djokovic sale al match point e chiama a gran voce il pubblico del Foro. La risposta è immediata e non è risposta di parte. Si leva un unanime applauso a una partita bellissima, lottata, incerta. Si chiude con Ferrer che vede spegnersi l'ultimo sussulto sul nastro. Il terzo set per 6-3 va a Nole che conquista la semifinale, dopo aver sofferto. Onore a David Ferrer, che mostra una volta di più, dopo aver battuto Nadal a Monte-Carlo, di poter stabilmente giocare alla pari con i più forti, soprattutto sulla terra rossa.
Due atleti, Ferrer e Djokovic, prima di tutto. Non c'è fase di studio, la partita inizia e finisce a mille all'ora. Interminabili battaglie da fondo, sortite improvvise a rete, break e contro-break. Un concentrato di emozioni che incolla gli occhi dei presenti, felici di essere spettatori della miglior partita della settimana. Il primo set si apre con Djokovic più pronto in fase di risposta. Il primo allungo è del serbo, bravo a strappare il servizio allo spagnolo nel corso del sesto gioco. Qui però si intravedono le prime crepe difensive di Nole, che sul 4-2 riesce a respingere l'attacco di David, ma al momento di servire per chiudere il parziale cede la battuta, permettendo a Ferrer di conquistare la parità sul 5-5. Qui l'ennesimo ribaltone. Altro break Djokovic e 7-5.
L'occasione per dare un indirizzo definito all'incontro Nole la ha in apertura di secondo parziale. Ferrer soffre nei primi turni di servizio, ma riesce a annullare tre palle break, mantenendo il filone dell'equilibrio. A crollare è, inaspettatamente, Djokovic che concede solo una decisiva palla break. Il serbo paga una pessima percentuale di prime (58% nel set) e vede sfumare la possibilità di accorciare una estenuante maratona. 6-4 Ferrer.
Decide quindi il terzo set. Djokovic guadagna un vantaggio importante, ma, come spesso nella partita, chi par in un punto di non ritorno trova inspiegabili energie per risalire la corrente. Ferrer spinge oltremodo ogni colpo, limitando a tratti la battaglia da fondo, cercando alternative soluzioni nei pressi della rete e ottiene il contro-break. Ogni turno di servizio, per entrambi, diventa infinito. Djokovic spreca malamente una comoda smorzata e sciupa due palle per riprendersi il break. La stanchezza pervade ogni muscolo del serbo, che accenna ad accorciare gli scambi. Ferrer va al servizio sotto 4-3. Sul 15-15, Nole gioca un punto fantastico, David corre, annebbiato, e si lancia sotto la pallina, prima che tocchi terra. Il colpo, incrociato, termina in corridoio. Il respiro è affannoso. Il dritto successivo è largo. 15-40. Arriva lì, sulla seconda palla break, l'ultimo saluto del match. Il turno di battuta conclusivo non è una passeggiata, non potrebbe esserlo dopo una partita così. Si giunge ai vantaggi. La pressione blocca Nole sul primo match point. Doppio fallo. Sul secondo si incarta un Ferrer senza fiato. Applausi. 6-3.
Sono nel frattempo terminati altri due quarti di finale. Novak Djokovic affronterà domani in semifinale Milos Raonic. Il canadese ha superato in tre set Jeremy Chardy (6-3 5-7 6-2), mentre la sfida tra Dimitrov e Haas è durata appena un set. I problemi alla schiena hanno costretto al ritiro il tedesco.