Shangai, vittima di pioggia e tifone, si barcamena lungo il filo spinato di un programma stravolto dalle avverse condizioni meteo. Si gioca sul campo centrale, coperto, e il primo sorriso è azzurro. Andreas Seppi sconfigge, senza problemi, l'ex numero uno Lleyton Hewitt, lontano dalla forma migliore, come evidenziato dalla roboante vittoria ai suoi danni del nostro Fognini, la scorsa settimana a Pechino. Allora fu 6-2 6-0 per Fabio, qui al Shangai Rolex Masters 6-4 6-2 per Andreas. Più a suo agio in teoria l'australiano con un tennista come Seppi, regolare, atletico, rispetto a un interprete sregolato come Fognini, capace di improvvisazioni repentine. Invece lo spartito è lo stesso. Simili i due tennisti, lavoratori, combattenti, solo uno più in forma dell'altro. Si fanno sentire i 32 anni di Hewitt, capace quest'anno di un grande Us Open, ma, come ovvio, vittima di una latente continuità.
L'inizio è però di marca australiana. Seppi, come spesso accade, entra in campo sornione, e subisce un immediato break. Sotto 2-0, comincia a macinare gioco, ma spreca 4 palle break, affossando, ripetutamente, il dritto in rete. É partita che, inizialmente, vive sugli errori altrui, scarna di vincenti e colpi di prestigio. Hewitt, orfano della prima di servizio, resiste finché può, ma finisce nel baratro, quando Seppi trova la quadratura del cerchio e comincia a far spostare il rivale, giocando finalmente un buon tennis. L'azzurro infila 5 giochi consecutivi, prima di chiudere 6-4 il primo parziale. Eloquenti le statistiche. Solo 6 vincenti a fronte di 16 errori gratuiti per il ragazzo di Adelaide.
Con l'ottimo viatico del primo set, in fiducia, Seppi allunga subito anche all'inizio del secondo. 0-40, e poi break d'apertura alla seconda occasione, sfruttando un doppio fallo dell'impacciato Lleyton. In sofferenza, senza contromisure, Hewitt si ritrova in un lampo sotto 4-0. Lì ha un moto d'orgoglio, si aggrappa al servizio, ritrovato ormai troppo tardi, e, con due ace, conquista il primo gioco. Il finale è però scritto. 6-2.
Ora per Seppi, un buon Seppi, soprattutto nel secondo set, ostacolo di lusso. Il rientrante Federer sulla strada del bolzanino. Lo svizzero, di ritorno dopo lo sciagurato ottavo con Robredo a Flushing Meadows, ha esordito in doppio con l'idolo di casa Zhang. Sereno, sorridente, è apparso fiducioso. Ha parlato del futuro e del Master londinese. Vero obbiettivo di un'annata fin qui sottotono.