Eccolo Grigor, eccolo finalmente. Erano anni che se ne parlava bene, anni pieni di paragoni e confronti con il Dio della racchetta, Roger Federer.

Ora eccolo lì piangere lacrime di gioia, eccolo lì danzare sul campo di Madrid e annientare in 3 set il numero 1 al mondo, in effetti più lo vedi più sembra essere un suo sosia. Quel delizioso rovescioso ad una mano chirurgico, quel turbo-dritto, quel servizio solido e potente. Djokovic rincorre sin da subito, rincorre per tutta la partita e continua a rincorrere anche ora che è finita.

Dominio di Grigor. Drittone di Grigor. Rovescio di Grigor. Djokovic arranca, soffre, manda al mittente le tre palle break consecutive che si era procurato il bulgaro nel "drammatico" settimo gioco, ne annulla un'altra e riesce a essere sopra per 4a3. Da buon campione, cerca di accelerare, sa di aver a che fare con un tennista voglioso di dimostrare, prima che agli altri a se stesso, di valere un paragone con Federer. Si procura una palla break ma Dimitrov è un combattente nato e non si fa schiacciare dal forte campione serbo. Djokovic ci riprova nel servizio successivo del bulgaro e stavolta la palla break è anche il primo set-point della partita.
Dimitrov non solo non lascia ma "raddoppia", contrattacca... e affonda le velleità serbe brekkando e servendo per il set sul 6a5. 
Sul più bello, però, si scioglie e cede la battutta. Servirà il tie-break per stabilire chi vincerà il primo set.

Il tie-break inizia malissimo, Djokovic in un amen sale 6-4: 2 set-point di cui uno a favore. Niente da fare! Dimitrov si desta e a capo chino e un dritto super guadagna 4 punti di fila e si aggiudica il primo set!

Nel secondo set ti aspetti la pronta reazione d'orgoglio serba e invece sale in catteda il bulgaro desideroso di chiudere la pratica. Come non biasimarlo, un leone di pazienza, un combattente come Djokovic lo puoi annientare solo se approfitti immediatamente dei suoi momenti di defajance.

Il break arriva al sesto gioco: Grigor ha due break-point guadagnatI con un incessante ritmo offensivo, come un pugile il bulgaro costringe il serbo ad appoggiarsi alle corde. Ma la reazione da campione arriva e Nole annulla splendidamente. Si sta rialzando, è pronto a controribattere in contropiede la voglia di spaccare il mondo di Dimitrov quando spreca un dritto comodo in rete e regala il break.
Immediato il controbreak, come nel primo set, e il serbo si rimette in carreggiata. Poco prima Djokovic aveva appoggiato male la caviglia, si era fermato e aveva chiesto l'intervento del medico. I più maligni potrebbero pensare ad un giochino spezza-ritmo nei confronti del giovane bulgaro.
La partita è un'immensa fatica, gli atleti sono quasi divisi in due dalla fatica e siamo solo al secondo set ma se da una parte Djokovic ha subito una brutta storta, il bulgaro ha dato tutto, non risparmiando un briciolo di energia.
Si arriva, quindi, al tie-break del secondo set, tra gli ululati di disapprovazione per ogni mossa di Djokovic da parte degli spettatori spagnoli. Il serbo, secondo loro, è reo di aver approfittato dei crampi di Dimitrov giocando solo palle corte oltre ad aver "finto" di avere la storta.

Si arriva al 5-4 per Djokovic ma con una rimonta superba, simile a quella della prima frazione, Dimitrov si porta sul 5-5 e poi annulla un set-point con un altro dei suoi micidiali dritti. La gioia negli occhi del pubblico diventa enorme quando riesce a collezionare il primo matchpoint. Ma come nelle peggiori pellicole di horror tennistico Dimitrov spedisce in rete la risposta. Pari 7. Djokovic si guadagna un set-point ma il bulgaro lo annulla con uno splendido rovescio. Dimitrov, però, con l'andare del tempo sembra pagare gli sforzi fisici e psicologici e lascia il secondo set al serbo tra i fischi sempre più rumorosi dei sostenitori iberici. (10-8)

La carica motivazionale del pubblico, un Djokovic non al meglio, la spensieratezza delle sue 21 (tra una settimana 22) primavere, il fuoco della vittoria, chiamatelo come volete voi, fatto sta che il bulgaro scende in campo determinatissimo e sin dai primi frangenti si capisce come andrà a finire. Break immediato ad apertura terzo set, tre palle del controbreak sventate nel secondo game. Nole  disperato cerca di spingere tutto al massimo ma dall'altra parte della rete c'è un muro di gomma. Un muro di gomma spara vincenti.   

Ed è proprio a furia di winners che Dimitrov si apre le porte per il Paradiso: siamo (3-5) 15-40 (2 palle match Bulgaria) e seconda di Djokovic. Palla pesantissima rilanciata 
da Grigor. Djokovic la sparacchia larga. 

E' tempo di lacrime. Di festeggiamenti. Una cosa è certa: questo Grigor Dimitrov, talentino di Haskovo, non sarà e non è un fuoco di paglia.
Per Djokovic una brutta sconfitta. La prima posizione è al sicuro, per carità, ma aldilà di perdere o non perdere questo match, quello che ha colpito è che nei momenti importanti non è sembrato il Nole di sempre. Quel Nole combattente che rimane appiccicato al match. Madrid si conferma torneo dalle emozioni forti. 

E' l'inizio di una nuova era? Presto lo scopriremo, ora per Dimitrov un giorno di riposo. Ad attenderlo il vincente di Giraldo-Wawrinka.