Che lo si voglia o no, prima o poi, si torna sempre a parlare di lui. Mario Balotelli è tornato a far discutere, ma stavolta non per la sua condotta, notoriamente poco lineare, e nemmeno per le bravate al di fuori del contesto calcistico. Finalmente destano interesse i suoi numeri, ottimi, dopo la florida e produttiva stagione a Nizza. Mario segna 17 gol in 28 presenze stagionali, che anche se fruttati in contesti (con tutto il rispetto) di mediocre livello come la Ligue 1, la fase a gironi dell’Europa League, e la Coupe de la Ligue, risaltano agli occhi di tutti come cifre interessanti.
È innegabile che questa sia stata la stagione del rilancio dell’attaccante nato a Palermo, che all’età di 26 anni, a questo punto della carriera, sembra aver trovato il suo stabile punto d’equilibrio (fino ad oggi sempre venuto a mancare). E difatti, in giro se ne sono accorti. Al momento, i corteggiatori principali sono due: il Borussia Dortmund ha già fatto trapelare il proprio interesse, passando attraverso Mino Raiola, come riportato dalla Bild nei giorni scorsi, mentre nelle ultime ore è spuntato pure il nome del Sassuolo. Ma quale potrebbe essere la soluzione migliore per Balo? Cerchiamo di tracciare un disegno chiaro.
BORUSSIA DORTMUND
Questa è la scelta decisamente più azzardata. Se Balotelli dovesse abbracciare il progetto dei gialloneri di Dortmund, si troverebbe a contatto con una realtà ancora a lui estranea, come la Bundesliga; senza contare il fatto che ci sarebbe un ritorno in una piazza assai prestigiosa, con tutte le pressioni mediatiche del caso, le quali non sono mai state buone amiche di Mario. Al Westfalenstadion, il centravanti italiano rischierebbe di collidere anche con la filosofia del club tedesco, volta a premiare particolarmente il sacrificio, l’umiltà, e lo spirito di abnegazione dei propri giocatori. Termini storicamente a dir poco sfuocati nel vocabolario di Balotelli, che dovrebbe fare i conti con un’ulteriore questione: il Borussia Dortmund ha recentemente mutato direzione tecnica, con l’esonero di Thomas Tuchel a vantaggio di Peter Bosz, ex allenatore dell’Ajax finalista dell’ultima Europa League. Questo cambio di panchina potrebbe quindi, da qui in avanti, condizionare notevolmente il mercato dei tedeschi, che non hanno ancora la certezza delle necessità offensive da soddisfare. Va ricordato inoltre che, al momento, è difficile scalzare dal ruolo di centravanti titolare un talento come Pierre-Emerick Aubameyang (al centro però di continue voci di mercato). Un’avventura con il Borussia Dortmund potrebbe riportare Balotelli in Champions League, ma i punti interrogativi restano davvero molti. Per un calciatore che sta lottando per una maglia in nazionale, in vista dei prossimi Mondiali, forse non è propriamente la scelta più intelligente..
SASSUOLO
Più comoda, riparata, e probabilmente adatta a lui. Il Sassuolo si è distinto nel tempo, nella nostra Serie A, per una linea di pensiero che punta su diversi aspetti, tra cui spicca la valorizzazione del talento dei calciatori italiani. Mario ha 26 anni, ha ancora margini di miglioramento, e in un contesto simile diverrebbe il fulcro tecnico della rosa, il centro di gravità sul quale ruoterebbe la squadra. Balotelli ha bisogno di fiducia, e a Reggio Emilia sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Contrariamente all’opzione Dortmund, qui Super Mario sarebbe il protagonista assoluto, con una concorrenza meno spietata e con l’assicurazione su una mole importante di minutaggio, che potrebbe rimetterlo in lizza per una convocazione a Russia 2018. Inoltre, le acque della Serie A Balotelli le conosce già molto bene: le esperienze con Milan ed Inter hanno fruttato, in 122 partite, la bellezza di 47 gol e 17 assist, quindi si può dire che il feeling tra la il campionato italiano e il giocatore sia più che buono. Tutti elementi che fanno pensare ad un’ipotesi veramente realizzabile.
Vedremo cosa ci porterà il vento del mercato, in che senso si svilupperà la situazione. intanto una cosa è certa: il mondo del calcio si sta ricordando di Balotelli. La notevole stagione con il Nizza non poteva passare inosservata, ma adesso l’importante sarà tenere d’occhio il prosieguo del romanzo. La continuità è una di quelle qualità che Mario ha sempre fatto fatica a trovare, e per fare il famoso salto da eterna promessa, a campione affermato, essa è indispensabile.