Bisogna dare atto a club come Lazio e Fiorentina, ma soprattutto la prima, che hanno saputo riportare, quasi anacronisticamente, i bomber tedeschi al centro del mercato calcistico. La Lazio con Klose 2 anni fa aveva concluso un affarone assicurandoselo a parametro zero dopo che il Bayern lo aveva acquistato l'anno prima per ben 15 milioni di euro dal Werder Brema (che a sua volta lo aveva preso a 5 dal Kaiserslautern). Uno degli errori più clamorosi degli ultimi anni da parte del club bavarese, senza dubbio. La Fiorentina invece ha prefigurato in Mario Gomez il suo obiettivo principale per questa ampia finestra estiva del mercato.

Dall'epoca in cui i panzer giungevano dalla Germania a suon di gol a far sognare i tifosi della Serie A, gli irripetibili anni '80 e '90 del grande calcio nostrano, si è verificata nel corso del tempo un'irreversibile inversione di tendenza. Non riusciamo più ad acquistare i grandi goleador teutonici, e per la verità neppure quelli piccoli, e neanche giocatori tedeschi tout court, poiché Bundesliga e altre top league europee da anni garantiscono maggiori guadagni e tutele per i calciatori stranieri, tantoché risulta più facile che siano i club tedeschi a venire a far la spesa da noi. Vedi i casi Donati e Caldirola.

Torniamo però a Mario Gomez e al caso di mercato che sta tenendo banco non solo nell'ambiente fiorentino e facciamo un breve passo indietro cercando di capire bene anche il quadro della situazione in casa Bayern. Il Bayern Monaco in seguito alla strepitosa stagione (in tutti i sensi) vissuta dal centravanti croato Mario Mandzukic (acquistato dal Wolfsburg) e con l'idea di accaparrarsi Robert Lewandowski, dopo Götze, dal Borussia Dortmund, ha messo praticamente alla porta Mario Gomez.

Il problema attuale del Bayern nasce dal caso Lewandowski. Esisteva un accordo di massima tra Bayern e Borussia sulla cessione di Lewandowski ai Bavaresi. Nella trattativa però si è inserito l'interesse di altri club europei di spicco (i soliti, ovvero quelli che possono permettersi cartellini e ingaggi da top player), cosa che ha fatto tornare Zorc e soci sui loro passi, innanzitutto nell'alzare la posta in gioco sul cartellino del polacco (da 28 milioni si è passati a 39) e, in secondo luogo, nel rimeditare sulla collocazione effettiva di Lewandowski sul mercato. Le ultime parole, e sono quelle uscite direttamente dalla bocca del direttore generale del Dortmund Hans-Joachim Watzke e riportate dal quotidiano tedesco Bild, sembrerebbero dichiarare l'incedibilità del giocatore.

Il Bayern di Monaco sta ovviamente cercando di sbloccare questa situazione facendo leva soprattutto sul procuratore di Lewandowski, Kucharski, ma per ora la cosa rimane in una fase di stallo. Intanto nell'attesa a Monaco di Baviera hanno rinnovato il contratto per un anno a Claudio Pizarro, punta adattabile che potrebbe tornare sempre utile.

La Fiorentina si è fatta subito avanti dopo il richiamo di questa squillante sirena bavarese circa la volontà di cedere Gomez. Il giocatore, dalla sua collocazione sul mercato da parte del Bayern, ha sempre avuto una valutazione alta, con una base di 25 milioni di euro e un ingaggio non inferiore ai 3,5 netti. Il direttore sportivo viola Daniele Pradé ha fatto capire fin dall'inizio della vicenda che Gomez sarebbe stato un obiettivo di mercato attendibile anche a prescindere dalla posizione di Jovetic, ovvero un'operazione non vincolata alla cessione del fuoriclasse montenegrino. Il Bayern su Gomez non cede di un millimetro e non è minimamente interessato a contropartite tecniche. Trovato l'accordo con il giocatore, il club dei Della Valle rischia di far arenare la trattativa perché, secondo dichiarazioni di Pradé alla Gazzetta dello Sport, il tedesco costerebbe troppo per le finanze della Fiorentina, nonostante la Viola stia per cedere Jovetic all' Arsenal o al Manchester City e nonostante si sappia fin dall'inizio che il prezzo di Gomez sarebbe stato quello fissato. Un dietrofront che nella sostanza ci lascia francamente perplessi.

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