Facciamo un salto indietro nel tempo, per la precisione all'agosto dello scorso anno. Alberto Gilardino era reduce da una stagione deficitaria tra Firenze e Genova (appena sei gol complessivi in stagione), rischiava di dover trascorrere un anno da separato in casa al Genoa e diversi ''esperti'' calcistici lo consideravano un giocatore finito. Nell'ultimo giorno di agosto, ecco la mossa a sorpresa del suo procuratore, l'avvocato Beppe Bozzo: Preziosi viene convinto a cedere l'ex campione del mondo in prestito oneroso al Bologna per 1,3 milioni di euro, e ritiene di aver fatto un affare in quanto non deve pagargli un anno di ingaggio.
L'estate successiva, le prospettive dell'attaccante biellese sono radicalmente mutate. Sotto le Due Torri, Gilardino ha ritrovato la sua fantastica vena realizzativa che tutti davano per smarrita, segnando 13 gol in 36 presenze grazie alla fiducia dell'allenatore felsineo Stefano Pioli e agli assist del suo geniale compagno di reparto, 'Alino' Diamanti, protagonista con la maglia azzurra nell'ultimo Europeo. Ma la rinascita del 'Gila' non è certo limitata a questo: a maggio arriva la convocazione in nazionale dopo oltre due anni di assenza, perchè Prandelli (già suo mister a Parma e a Firenze) capisce che quel 'violino' micidiale per le difese avversarie non ha ancora smesso di suonare. L'ex giocatore del Milan accetta con entusiasmo il ritorno nel gruppo azzurro, anche se ancora non sa dove giocherà il prossimo campionato; il Bologna non gode di buone finanze, mentre il Genoa, attuale proprietario del suo cartellino, vorrebbe 5 milioni per la cessione a titolo definitivo, cifra che il club emiliano non può certo permettersi (l'alternativa dei felsinei a Gilardino sarebbe comunque un altro nome di primo piano nel panorama nazionale degli attaccanti, ovvero Rolando Bianchi, appena svincolatosi dal Torino).
Ecco che allora l'opportunità di giocare la Confederations Cup diventa per Gilardino un'occasione per trovare estimatori e potenziali acquirenti, anche se qualcuno sembra già esserci; la nuova Inter di Mazzarri è alla ricerca di una punta da alternare a Milito, e i nomi che sono stati più gettonati in questi giorni sono quelli del 20enne Belfodil (per il quale il Parma chiede 15 milioni) e proprio del 31enne attaccante piemontese, che avrebbe così la possibilità di chiudere una straordinaria carriera in una squadra di primissimo piano, nella quale comunque non avrebbe sempre il posto da titolare assicurato. Per ora si tratta di un semplice interessamento, visto che i nerazzurri sono impegnati a rinforzare reparti più problematici dell'attacco (quasi fatta per l'esterno Basta, lontano invece Zuniga), ma le cose potrebbero cambiare qualora il 'Gila' si rendesse protagonista di un'ottima esperienza con la nazionale; in tal caso, i suoi numeri realizzativi già fantastici (157 gol in Serie A, diciassettesimo di tutti i tempi, ma terzo dopo Totti e Di Natale fra quelli ancora in attività) avrebbero la possibilità di essere incrementati nella prossima stagione con la maglia del club di una città che lui, guarda caso, conosce bene.