Questioni societarie e di mercato. Proseguono, intensi, i contatti tra Thohir e Moratti, con l'indonesiano che potrebbe accettare anche una quota di minoranza, a patto di veder inseriti i suoi uomini in ruoli chiave. Intanto si sondano le opportunità estive. Si ascolta Mazzarri, che domani dovrebbe essere finalmente presentato, dopo i dissapori e gli intralci con De Laurentiis, che non ha gradito l'addio del tecnico, e si prova ad accontentarlo.

 

Il capitolo esterni. La priorità è Camilo Zuniga. Non una novità. Il problema è che il Napoli ha sparato alto. Più di dieci milioni, troppi per un giocatore col contratto in scadenza nel 2014. O se non denaro fresco, Guarin. Come dire, colombiano per colombiano. Con magari l'inserimento nella trattativa di Behrami, frangiflutti davanti alla difesa tanto gradito al tecnico di San Vincenzo. L'Inter ha detto no, perché conosce il valore di Fredy e accetterebbe solo proposte da 20 milioni. Da White Hart Lane alzano lo sguardo e attendono. Villas Boas vorrebbe il giaguaro nel suo nuovo Tottenham. Registrata la frenata su Zuniga, con lo stesso giocatore che ai microfoni ha fatto sapere che non sa ancora in quale squadra giocherà il prossimo anno, va invece segnalata l'accelerata sul fronte Basta. L'Udinese è disposta a trattare, vorrebbe cash, ma anche contropartite. Magari l'altra metà di Faraoni, già in parte inserito nell'affare Handanovic e ancora a metà tra i friulani e i nerazzurri. Perché no Obi. Il giovane nigeriano ha dimostrato enormi potenzialità, ma lo scorso anno è stato frenato dagli infortuni. Isla rimane in orbita Inter, ma è appetito da tanti club. Difficilmente rimarrà alla Juve, che potrebbe riscattare Asamoah e rinnovare la comproprietà per il cileno. Si era parlato di un possibile scambio Isla-Ranocchia, ma l'Inter per il difensore, in caso di cessione, intenderebbe monetizzare. Sull'ex Bari pende poi la spada di Damocle della squalifica. A breve arriverà il responso sul caso calcio-scommesse, con possibile squalifica fino a sei mesi, per omessa denuncia, per il ragazzo appena escluso da Prandelli dalla lista della Confederations Cup. Non basterebbero allora le imminenti conferme di Samuel (esercita l'opzione di rinnovo per un anno) e Chivu, oltre agli arrivi di Campagnaro e Andreolli. Non per niente l'Inter continua a monitorare le piste Dragovic e Rami. Piste costose.

 

Il mediano. Punto fermo del Napoli di Mazzarri, punto fermo della sua Inter di domani. Al San Paolo imperava Behrami, perché non anche a San Siro? L'Inter ci proverà, anche perché lo svizzero è l'obbiettivo economicamente più alla portata, ma difficile che i partenopei accettino un altro sgarbo. Servirà un importante lavoro di mediazione. Le alternative sono tre. Fernando del Porto, che però sembra essersi riavvicinato al suo attuale club e quindi potrebbe restare al Dragao, Nainggolan del Cagliari, che piace tantissimo a tutta la società nerazzurra, ma richiede esborso oneroso ed è ambito oltre che da Roma e Napoli anche da alcuni tra i maggiori club europei e infine Paulinho. Il più noto. Il più forte, ma forse il meno credibile. Intanto servono 20 milioni. Troppi. Poi è storia vecchia. Tante volte il giocatore ha dichiarato amore all'Inter, per poi scegliere di restare al Corinthians. Favola prontamente ripetuta negli ultimi giorni, tra dichiarazioni, smentite, appelli, di società, agente e giocatore. “Inter, se mi vuoi batti un colpo. Non importa se non gioca le coppe, perché avrà voglia di rivincita”. Difficile credere che stavolta sia la volta buona. Non è un interno, ma potrebbe benissimo adattarsi al ruolo, Senad Lulic. Esterno della Lazio di Petkovic (perfetto anche per il 3-5-2 di Mazzarri, sulla corsia mancina), ammirato dalla Juve e anche dai nerazzurri a quanto pare. Lui, come Barrientos, potrebbe accasarsi alla Pinetina, nel caso di partenze eccellenti.

 

Capitolo attaccanti. Milito tornerà, per l'ultimo anno in nerazzurro. Cassano è sempre in bilico, ma l'avvento di Mazzarri parrebbe favorire una sua permanenza. Dipenderà dal rapporto coi compagni. Palacio è l'intoccabile. Icardi la scommessa. L'ex Doria, salito alla ribalta con la doppietta dello Juventus Stadium, è stato il primo investimento della nuova Inter, domani sosterrà le visite mediche e poi diventerà a tutti gli effetti il centravanti del presente e del futuro. Più complessa la situazione Longo. Il prestito all'Espanyol, dopo un buon inizio, è naufragato tra infortuni e panchine. Ora la riabilitazione. Tornerà, ma senza la certezza di restare. Si osservano quindi le sfumature del mercato. Sul taccuino Gilardino, Belfodil e Rolando Bianchi. Il francese rappresenta prospetto molto intrigante, mentre i due azzurri sono l'usato sicuro, pronto a ogni evenienza.