Esperienza internazionale, trofei vinti, partite giocate in Nazionale, in Champions League, all'interno di palcoscenici di un certo livello, quello che tanti giocatori aspettano da una vita. Poi finisce tutto e si decide di ripartire da zero, di mollare quella realtà targata Shakhtar Donetsk per volare da una zona fredda come l'Ucraina, in una zona più calda, il sud della Sardegna, per vestire la maglietta rossoblu del Cagliari. Si parla, ovviamente, di Darijo Srna.
- Ecco che arriva l'entusiasmo e la tifoseria già inizia ad amare quell'uomo che correrà sulla fascia con il numero 33. Dopotutto, come si potrebbe non essere esaltati e e far galleggiare nella propria mente quella speranza di potersi salvare con tutta tranquillità? Ecco la prima prova contro il Sassuolo, alla Sardegna Arena, dopo aver saltato il match disastroso contro l'Empoli, in terra toscana, al Castellani. Quello che è stato il primo match del croato in Serie A ha lasciato intravedere una certa serenità perché ha impresso il suo marchio e ha permesso al Cagliari di sfiorare la prima vittoria in campionato a seguito di una prestazione da incorniciare e che i tifosi sardi non vedevano da tempo.
Sulla destra, quindi, c'era proprio Darijo Srna che spingeva come un treno nonostante quell'età che segna tre anni in più rispetto al suo numero di maglia. Come si può affermare un cambio di marcia del Cagliari proprio nel momento in cui il recordman della Nazionale croata ha messo piede in campo? Basta guardare semplicemente a chi ha toccato più palloni nel corso della partita contro gli uomini di De Zerbi. Srna, infatti, ha toccato ben 73 palloni; nessuno ne ha toccati e passati più di lui. Più che semplice esterno destro, di fatto, l'ex capitano dello Shakhtar Donetsk si è rivelato un vero e proprio regista di fascia. Infatti, anche contro l'Atalanta, partita terminata con il clamoroso risultato di 0-1 in favore dei rossoblù in territorio nerazzurro, Srna è stato l'uomo che ha toccato, per il secondo match consecutivo, più palloni di tutti: ben 69 palloni , 11 in più di Bradaric, un altro giocatore che sta dimostrando di potersi accollare una buona parte del centrocampo sardo.
- Se qualcuno storce ancora il naso, allora, basta vedere il comportamento dell'intera squadra. Quando Srna ha fatto il suo esordio, gli altri 10 uomini in campo tendevano a cercarlo, a volerlo vedere con il pallone tra i piedi perché risulta evidente come l'intenzione di Maran sia quella di passare dai piedi del croato ma anche come la squadra si fidi ciecamente di lui. Non correrà come Barella o Faragò ma i suoi passagi nello stretto con i centrocampisti che si propongono alla triangolazione, Lucas Castro, Dessena e Bradaric su tutti, gli permettono di guadagnare metri e di andare al cross che, quasi sempre, lo prende con una delle sue capocciate Leonardo Pavoletti.
Se il gioco del Cagliari non si sviluppa sulla destra, invece, si vanno a cercare i piedi di Barella, altro punto di riferimento e fulcro del gioco sardo. La vittoria sull'Atalanta di Gasperini su un campo ostico e complicato per tutti, lo stadio Atleti Azzurri d'Italia, con un pubblico caldo e acceso come quello bergamasco, lascia presagire il fatto che ci sia anche lo zampino di Darijo Srna, nella manovra offensiva, difensiva, nella costruzione iniziale della manovra ma anche nel contenimento degli attacchi dell'Atalanta resi nulli proprio grazie al contenimento delle fasce dei rossoblù dove, guarda caso, in una delle due, c'è il numero 33 croato. Forse è presto per emettere sentenze, anzi, è troppo presto ma se Srna non è una definitiva certezza resta un sicuramente un giocatore imprenscindibile e se così non fosse, si scoprirà solamente nel prossimo match, quello casalingo contro il Milan. Intanto, il croato si gode il soprannome affibbiatogli dalla società, mediante un post sui social, chiamandolo "Srna Express".