La Juventus ha ricominciato la Serie A esattamente come l'aveva conclusa a maggio, vale a dire con una vittoria. Da una veronese all'altra, dall'Hellas - battuto nell'inutile gara di chiusura dello scorso campionato - al Chievo, contro cui i bianconeri si sono imposti per 2-3 nel debutto ufficiale in stagione. Non è stata una partita semplice per i campioni d'Italia, dominanti in avvio e poi clamorosamente rimontati, ma in grado di non demordere e strappare i tre punti in un rocambolesco finale di gara.
Per dare una dimensione di quanto si possa effettivamente parlare della Vecchia Signora basandosi su quanto visto al Bentegodi, bisogna riprendere un passaggio delle dichiarazioni rilasciate da Allegri dopo il confronto. "Le prime tre giornate c'è solo da portare punti a casa, per noi l'importante era vincere". Tradotto: il fatto che ad agosto la prestazione di qualsiasi squadra, possa essere sotto le aspettative è normale, per una serie lunghissima di motivi (ad esempio, la rosa che ha iniziato ad allenarsi insieme e per intero da una sola settimana). Ieri i campioni d'Italia hanno mostrato diverse fragilità e lanciato tanti campanelli d'allarme, ma è assolutamente fisiologico che ad oggi la situazione sia questa. E finchè arrivano i tre punti, è tutto ok.
La problematica principale che ha affrontato la Juve ieri è stata banale, verrebbe da dire, per una squadra di questo livello. I torinesi, dopo un avvio devastante, si sono specchiati un po' troppo prima di trovarsi con un vantaggio di 2 o 3 gol in proprio favore, come magari sarebbe stato giusto per quanto visto in campo ma non è avvenuto, a causa di una scarsa lucidità sotto porta. Quando cala la concentrazione, in una fazione di qualsiasi livello, inizia a diventare tutto più problematico: la palla circola più lentamente, con qualità peggiore, la difesa fa fatica a farsi trovare pronta e così via. E riaccendere l'interruttore non è facile per nessuno, tant'è che poi solo gli innesti giusti dalla panchina hanno portato gli ospiti alla vittoria finale, peraltro soltanto in pieno recupero. Il resto dei danni derivano da una condizione ancora lontan(issim)a dal 100%, che ha influenzato le prestazioni di tutti i giocatori reduci dai Mondiali (vedi Khedira, Cuadrado, Dybala, in tono minore anche Douglas Costa).
Sotto l'aspetto prettamente tattico, Madama ha invece mostrato un progetto parecchio interessante, quello di una squadra che cerca il controllo del pallone e va spesso in verticale, per innescare la rapidità delle proprie punte o premiare le continue sovrapposizioni di Cancelo ed Alex Sandro. Quest'ultimo è stato uno dei giocatori che hanno dato i segnali maggiormente positivi, mentre il portoghese ha macchiato una buona prova con un fallo da rigore piuttosto ingenuo. A proposito di lusitani, anche Cristiano Ronaldo ha saputo disimpegnarsi bene, non trovando il gol solo per meriti di Sorrentino ed un po' di sfortuna, addirittura meglio nel secondo tempo da ala che nel primo, da punta a tratti un po' isolata. Menzione d'onore per l'MVP Federico Bernardeschi, giocatore decisivo come al solito, magari non appariscente come qualche compagno ma in grado di risolvere spesso e volentieri le partite più complicate.
La Juventus quindi sorride, nel complesso, principalmente per aver vinto. Sabato prossimo la sfida con la Lazio darà qualche indicazione più chiara sui bianconeri, in un test certamente più provante. Per ora, c'è solo da continuare a lavorare per far inserire meglio i nuovi acquisti e provare a raggiungere una condizione ottimale fin dalle prossime settimane. In questo modo, una volta di più, la Signora potrà confermarsi una macchina da guerra. E puntare all'ottavo primato consecutivo in campionato con fermezza.