Un gran colpo in attacco, per chiudere al meglio la sessione estiva e cominciare il campionato al massimo delle potenzialità. L’Atalanta ufficializza l’acquisto di Emiliano Rigoni dallo Zenit San Pietroburgo, con un prestito oneroso da un milione di euro e riscatto fissato a 15; già nella scorsa stagione i nerazzurri sono andati vicini all’argentino, allora all’Independiente, superati poi dalla concorrenza dei russi allenati ai tempi da Roberto Mancini. “Sono molto contento di essere qui” ha dichiarato il calciatore, all’arrivo a Bergamo, “Ho parlato con il Papu Gomez prima di venire e mi ha raccontato di come funzioni tutto bene in società”; oltre all’attuale capitano, Rigoni ha ricevuto la benedizione anche di un altro connazionale, che da queste parti è ancora ricordato come uno dei più grandi, German Denis: “Sì ho parlato anche con El Tanque. Lui è un idolo per gli atalantini e mi ha dato le migliori indicazioni possibili”.

Dunque, chiusura con il botto per Gian Piero Gasperini, che alla vigilia del match di Europa League con l’Hapoel Haifa si era lamentato della campagna acquisti, definita triste ed esigua: con Rigoni il pacchetto avanzato è completo, insieme a Gomez – rimasto nonostante i corteggiamenti -, Ilicic, Barrow, Cornelius e i due ultimi arrivi Tumminello e Duvan Zapata. Nell’ultimo giorno di mercato l’Atalanta ha definito anche l’arrivo di Ali Adnan dall’Udinese, che va ad ampliare le opzioni disponibili sulla fascia sinistra, orfana di Spinazzola, in una linea mediana a cui si è aggiunto Mario Pasalic, strappato alla Fiorentina in extremis, che porta qualità oltre ai muscoli di De Roon e Freuler.

L’unico punto di domanda riguarda la difesa, che ha perso il leader assoluto – Caldara –, non rimpiazzato a dovere, anche se Masiello, Toloi, Palomino e Mancini, con il rientro di Djimsiti – dopo una buona stagione a Benevento – forniscono le giuste garanzie in vista di una annata piena di impegni, tra campionato ed Europa League – salvo sorprese nel playoff con il Copenaghen.