La partita alla Sardegna Arena di domenica non sancirà solo la fine della stagione per l'Atalanta, ma anche la fine della carriera di Mattia Caldara con la maglia degli orobici. Il difensore classe 1994 è a Bergamo sin da quando era un ragazzino ed è arrivato ad essere una colonna portante della prima squadra, indossando anche la fascia di capitano nell'ultima partita disputata davanti ai propri tifosi con la casacca nerazzurra. I tifosi lo hanno salutato calorosamente e lui ha ricambiato con parole bellissime nei loro confronti e della società, ora, però, è giunto il momento di mettere il punto a questo capitolo della sua vita.
Contro il Cagliari, Caldara, disputerà l'ultimo match della sua carriera con l'Atalanta e dal prossimo anno vestirà la maglia della Juventus. La società di Percassi però ha già individuato il suo erede e lo ha inserito in squadra lo scorso anno: Gianluca Mancini. Dopo un anno di apprendistato in Serie B a Perugia, Mancini ha fatto il salto tra i grandi e nonostante le poche presenze - undici per 684 minuti - ha già fatto intravedere buone cose. Dal suo metro e novanta d'altezza, l'ex Perugia, domina l'area ma grazie al suo passato da centrocampista centrale, ruolo che ha rivestito per anni nel settore giovanile della Fiorentina, è anche un ottimo difensore d'impostazione, esattamente nel solco ricoperto da Caldara. Gasperini durante questa stagione la gestito molto e utilizzato con il contagocce.
L'esordio è arrivato contro la Fiorentina sostituendo Toloi per infortunio, poi la scomparsa dai radar e il ritorno a fine dicembre con il Cagliari ed il Sassuolo, prima del match con il Chievo in cui ha trovato anche il gol vittoria, il suo primo in Serie A. La continuità in fatto di presenze, ma anche di prestazioni, è arrivata nel finale di stagione, proprio quando Caldara è stato frenato dalla sciatalgia, ed è proprio lì che Mancini ha dimostrato di poter valere un posto da titolare il prossimo anno. Durante l'estate Gasperini lavorerà duramente con lui per farlo crescere e fargli capire certe situazioni di gioco che ancora sfuggono alla lettura del giovane centrale, ma l'Atalanta ripartirà certamente da lui.