Vittoria doveva essere per l'Atalanta e vittoria è stata. Alla Dea di Gasperini basta un tempo, il primo, per archiviare la pratica Genoa. La squadra ospite di Ballardini entra in partita soltanto nella ripresa, quando i gol di Barrow e Cristante hanno già deciso la sfida, o quantomeno indirizzata pesantemente. Ilicic la chiude a metà ripresa, prima del gol di Veloso della bandiera e della reazione, comunque rimarchevole, dei liguri. La squadra orobica continua a sognare l'Europa League, per il Genoa festa salvezza rimandata.
Solito 3-4-2-1 per Gasperini, che con Gomez e Cristante sceglie ancora Barrow di punta. Castagne e Gosens ai lati di Freuler e de Roon in mediana. Risponde Ballardini con Medeiros e Bessa alle spalle di Lapadula davanti, Hiljemark e Bertolacci in mediana con Migliore e Lazovic sulle fasce.
Avvio prorompente dell'Atalanta, la quale si riversa immediatamente in avanti sfruttando l'irruenza sulla destra di Castagne, i cui cross risultano velenosi ma mai pericolosi. Dalla parte opposta la prima sortita offensiva dei genoani porta la firma di Medeiros, con Berisha che devia in angolo. Sul capovolgimento di fronte è Barrow ad attaccare bene la profondità, ma sul cross del gambiano Freuler gira alto. Passano cinque minuti e la Dea passa: stavolta l'africano scappa via sul filo del fuorigioco, si protegge benissimo con il fisico e, da posizione defilata, beffa Perin sotto le gambe.
La pressione dei bergamaschi non si placa e, sei minuti più tardi, arriva il raddoppio: Gomez pennella per il taglio di Cristante, sinistro di controbalzo a togliere il tempo a Perin e gara in ghiaccio. La seconda marcatura sazia la fame degli orobici, che si limitano a rallentare i ritmi della gara e si mettono in modalità gestione. Il Genoa di contro non si scuote, se non per un taglio di Lapadula il cui diagonale termina di poco a lato. L'ultima emozione del primo tempo arriva sull'asse Toloi-Barrow, la cui girata termina di poco a lato.
Ballardini sceglie Veloso e Pandev dal primo minuto della ripresa in luogo di Migliore e Bessa, e lo spartito della gara sembra cambiare quantomeno in avvio. Pandev e Bertolacci cercano le verticalizzazioni per Lapadula, il quale però non arriva in entrambe i casi. Dentro anche Rossi al posto di Medeiros, con gli ospiti che si rendono pericolosi in svariate occasioni sulla trequarti ma senza mai impensierire Berisha. L'Atalanta si rintana nella propria metà campo senza riuscire a ripartire quasi mai: Gasperini prova a rompere l'inerzia della sfida inserendo Ilicic per Barrow, con lo sloveno che si rende protagonista di una buona iniziativa al ventesimo, frustrata da Perin in tuffo. Qualche minuto più tardi la sfida si ripropone, con l'ex palermitano che parte dalla destra per poi accentrarsi: stavolta il mancino è sublime, a baciare il palo opposto alla destra del portiere ospite; 3-0.
Il Genoa si riversa in attacco a caccia del gol della bandiera, ma rischia in contropiede, con Gomez che spara su Perin con Freuler solo a centro area. I liguri non mollano e, qualche secondo più tardi si procurano una punizione dal limite grazie a Rossi: Veloso punisce Berisha, pennellando nel sette il gol del 3-1. La squadra di casa esce anzitempo dal terreno di gioco, lasciando a Rossi l'opportunità per accorciare ancora: Hiljemark pennella per il suo mancino, che termina di poco a lato. Nel finale il VAR toglie a Pepito la gioia del rigore al 90', in quanto il fallo di Caldara di mano è involontario. E' l'ultima emozione della sfida, che termine 3-1 tra la festa dell'Atleti Azzurri d'ITalia.