La vittoria contro il Torino di domenica scorsa ha regalato all'Atalanta il sesto posto e un vantaggio di quattro punti sulla Sampdoria, ottava, avvicinandola nuovamente alla conferma europea che si va cercando da metà stagione in poi. La squadra di Gasperini non sta disputando un campionato sui livelli dello scorso, ma comunque sta dimostrando di essere una seria candidata per l'Europa League e di aver fatto quel salto di qualità che i tifosi aspettavano.
Ciò che fa specie è che l'Atalanta stia centrando il suo obiettivo stagionale senza avere un vero e proprio bomber e senza l'apporto offensivo di Alejandro Gomez, in ombra in questa annata. Gli orobici si sono trasformati da una squadra dipendente dal proprio fantasista, rifinitore e numero dieci, ad una vera e propria cooperativa del gol. Quindici i giocatori mandati in rete da Gasperini per un totale di 52 marcature realizzate, solo Roma, Napoli, Udinese e Benevento hanno pareggiato questo dato. Ilicic guida questa speciale graduatoria con dieci reti legittimando quella che è, a conti fatti, la miglior stagione dello sloveno da quando ha lasciato Palermo e la Sicilia. Proprio l'ex Fiorentina è l'arma in più di questa squadra e pensare che l'Atalanta sia rientrata in possesso del sesto posto senza di lui, fermo ai box per un problema al ginocchio sinistro, fa capire come il gruppo sia coeso e concentrato verso l'obiettivo da centrare.
La Dea sta viaggiando verso l'Europa facendo fronte ad assenze pesanti. Detto di Ilicic e di un Caldara che ha passato più tempo fuori dal campo che al suo interno, il Gasp ha dovuto fare a meno anche di Spinazzola e Palomino, a cui si è aggiunte anche il febbricitante Masiello. Il tecnico nerazzurro ha saputo fare di necessità virtù e tenendo fede al target atalantino ha lanciato i giovani a disposizione. Barrow è salito in cattedra nelle partite contro Torino e Benevento e da giovane promessa sembra essere già pronto a prendersi il posto da titolare nell'attacco bergamasco, ma anche Gosens e Castagne sono stati capaci di ritagliarsi il proprio spazio senza mai far pesare l'assenza di Spinazzola.
Con i risultati ottenuti nelle ultime settimana, ora come mai prima l'Atalanta ha nelle proprie mani il suo destino. Lo sprint finale è stato lanciato e la Dea parte qualche metro avanti rispetto a Milan, Sampdoria e Fiorentina, può gestire la corsa ma deve evitare di far la fine della lepre.