Napoli-Sassuolo è sempre una partita speciale, per Paolo Cannavaro, ex di entrambi ed attualmente in Cina, sponda Guangzhou Evergrande, agli ordini del fratello Fabio come suo secondo. Nonostante la differenza di fuso orario, il centrale napoletano seguirà sicuramente la sfida, che gli toglierà qualche ora di sonno: "Mi toccherà fare le ore piccole, qui sarà l’una di notte quando ci sarà il fischio di inizio. Sfida speciale?  Assolutamente sì, del resto la prima volta che l’ho giocata con la maglia del Sassuolo al San Paolo mi sono stirato per l’emozione. Sono due squadre che hanno segnato la mia carriera e la mia vita".

Passaggio importante, sul passaggio dal Napoli al Sassuolo, trasferimento che ha portato con sé un pizzico di amarezza: "Dispiacere? Tanto, mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera in azzurro. Evidentemente era destino e poi quel modo silenzioso di salutare ha rafforzato l’affetto dei napoletani nei miei confronti, perché sono passato ad una squadra che è simpatica a tutti e non ho ferito nessuno" afferma nell'intervista esclusiva concessa a La Gazzetta dello Sport. 

Prima di parlare della corsa-scudetto, Paolo Cannavaro ha parlato del Sassuolo e della scelta di andare ai neroverdi: "Scelta di ripiego? Niente affatto, nonostante l’ultimo posto Squinzi mi prospettò un progetto che avrebbe portato la squadra in Europa League. Nel contratto c’era già un premio che prevedeva questa eventualità. Alla fine l’ho preso". Continua, Cannavaro: "Sarò sempre grato alla proprietà ed al direttore Carnevali. Sono felice di aver contribuito alla crescita del Sassuolo, ora spero che i miei ex compagni possano salvarsi. Ci sono elementi di qualità che possono fare la differenza". 

In seguito, l'ex difensore del Napoli ha finalmente parlato dell'ipotetica festa-scudetto del Napoli: "Niente scaramanzia, quest’anno non bisogna nascondersi". Poi sul big match contro la Juventus: "Secondo me sarà decisivo, ma i bianconeri hanno un calendario peggiore del Napoli e una Champions impegnativa". Parole importanti anche sul gioco di Sarri: "Lo spero. Gioca un grande calcio, come faceva già l’Empoli di Sarri, con interpreti eccelsi: bellezza e forza sono complementari. Gli azzurri possono farcela e poi se non succede quest’anno se ne riparlerà tra un bel po’. Qualcosa in estate cambierà perché alcuni elementi, per età e motivazioni, sono ormai logori". 

Ultima parentesi, sul suo futuro di allenatore: "Già sono un vincente perché appena arrivato abbiamo messo in bacheca la Supercoppa cinese. Scherzi a parte, ho tanta voglia di imparare da mio fratello Fabio. È un trascinatore ed un lavoratore instancabile, per fortuna condividiamo la stessa idea di calcio. Sono felice per Eusebio. Vedrete, lui renderà la vita difficile anche al Barcellona. Dopo una partita che pareggiammo contro una avversaria tutta arroccata dietro, gli dissi “uno come te, che fa giocare il Sassuolo come se fosse una grande, deve per forza arrivare in alto”. Merita di fare tanta strada" conclude Cannavaro.