Dodici finali al termine di una stagione interminabili. Una gara per volta da affrontare, come se fosse l'ultima. Il mantra di Maurizio Sarri sembra essere stato recepito a pieno dai suoi ragazzi che, dopo 24 giornate, hanno portato a casa la bellezza di 69 punti dei 78 a disposizione. Vola il Napoli, a più quattro - momentaneamente - sulla Juventus e, alle porte, un turno che potrebbe sorridere ai partenopei: la trasferta in casa della Lazio - già vincente all'Allianz Stadium - per i bianconeri, sfida all'altra romana, in flessione, al San Paolo per gli azzurri. Opportunità ghiotta per allungare, o per confermare un margine che, seppur risicato, fa dormire sonni tranquilli alla truppa partenopea.
Arriva la Roma a Fuorigrotta, con Di Francesco che prova a caricare i suoi e a spronarli dopo il capitombolo interno rimediato contro il Milan nel secondo tempo. Squadra fiacca e sfiduciata, la quale sembra pagare anche in termini di condizione fisica: sia a Kharkhiv, in Champions, che contro il Diavolo, i giallorossi sono crollati alla distanza. Brilla invece di luce propria il Napoli, scintillante a Cagliari così come a Lipsia e nella ripresa contro la Lazio: le premesse per un altro successo sembrano esserci tutte, ma occhio all'orgoglio della squadra capitolina, la quale a Fuorigrotta ha sempre messo in mostra gli artigli della lupa.
In ottica formazione Sarri non dovrebbe sorprendere più di tanto, anche se il tecnico toscano avverte uno strano ronzio nelle proprie orecchie. Il pericolo diffida incombe sulle teste di tre dei suoi undici titolarissimi: Mario Rui, Koulibaly e Jorginho sono a rischio giallo - e conseguente squalifica - che precluderebbe loro la presenza a San Siro contro l'Inter in una delle tre trasferte più insidiose di quest'ultimo ciclo (due alla Scala del calcio, una all'Allianz Arena). Maggio, Tonelli e Diawara sono in preallarme, ma Sarri non si farà condizionare e schiererà la formazione migliore, con gli undici che forniscono maggiori garanzie in termini di risultati.