Domani a Kharkiv la Roma scenderà in campo negli ottavi di finale di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. Da un lato gli ucraini, dall’altro i giallorossi di Cengiz Ünder, stellina in rampa di lancio della sua Turchia. Partita in cui non può non sentirsi coinvolto Mircea Lucescu, che ha allenato in Italia ed è stato per 12 anni sulla panchina degli arancioneri: “Sfida equilibratissima. Se mi avesse chiesto un pronostico qualche settimana fa avrei dato favorito lo Shakhtar, ma ho visto che la Roma si è ripresa da quel brutto periodo“ queste alcune delle sue parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport.
Lo Shakhtar Donetsk è, insieme al Besiktas, la squadra dell'est che sta ottenendo più risultati: "Li avete già visti col Napoli, no? Un gruppo che gioca insieme da 4-5 anni, ha cambiato poco e sa come si giocano queste partite. Continuano a essere la miglior squadra dell’Est Europa insieme al Besiktas".
Peccato per la flessione della Roma, che avrebbe forse potuto lottare per lo scudetto: "Certo, gioca bene e i momenti delicati se li è messi alle spalle. Ha uomini di livello altissimo, in Italia forse solo Juve e Napoli hanno qualcosa in più, ma dopo di loro c’è la Roma, senza dubbio. Anzi, senza quella flessione oggi forse parleremmo di una squadra da scudetto".
Sotto la lente di ingrandimento Under, che Lucescu può allenare nella sua Turchia. La sua esplosione non lo ha sorpreso: "No, sono sempre stato convinto di lui. Da tempo mi sento con Di Francesco, mi ha sempre detto che ci conta molto, ora e per il futuro. Pensate a quanto può essere stato difficile per lui: arrivi a 20 anni dalla Turchia e davanti hai il problema della lingua, un rapporto da creare coi compagni e il paragone con Salah che di fatto è arrivato a sostituire. Per emergere ha superato una pressione incredibile".
L'analisi tattica della sfida: "Si deciderà a centrocampo. Lo Shakhtar è rapido, superiore nel controllo degli spazi e nel possesso palla, la Roma dalla sua ha esperienza e una forza fisica nettamente superiore. Tecnica brasiliana o muscoli romani? Lì si decide".
A Roma c'è stato qualche problema extracampo, il mister dice la sua su come gestire questi casi: "Con un ragazzo è semplice. Coi big l’unica via è il dialogo: far capire loro quanto l’esempio che danno è importante. E sono problemi anche della società: perché alla Juve o in altri club certe cose non succedono? Le responsabilità di comportamento sono importanti come quelle in campo, se vengono meno anche i risultati sono intermittenti. Ma nel gestire la vicenda Nainggolan Di Francesco ha fatto bene: ha rischiato un risultato, ma ha dato un esempio".
Fonte: http://www.forzaroma.info