Bryan Cristante si racconta a La Gazzetta dello Sport. Il talentuoso centrocampista dell'Atalanta, dopo una prima parte di stagione stellare, è pronto a trascinare i suoi anche contro il Borussia Dortmund, contro cui gli orobici si giocheranno il passaggio agli ottavi di Europa League: "Andiamo per distruggere il Muro Giallo. Io non l’ho mai visto dal vivo e ho una certa attesa. Ricordo le coreografie che sono girate sui social: quella con il binocolo era pazzesca".
Importante, poi, il passaggio sul suo inizio di carriera: "Ho cominciato presto, in prima media facevo un’oretta per allenarmi in Veneto dal Friuli. Ricordo i primi provini al Milan, in quelle quattro ore di pullman mi sembrava di andare in un’altra nazione. Il viaggio più strano che ho fatto? Forse la prima convocazione nella Nazionale Under 15. Ero l’unico dilettante, venivo dalla Liventina e trovavo i ragazzi delle grandi. Mi facevo delle domande: “Perché io?”. Poi in campo però passava tutto".
E, sul viaggio più emozionante: "Il primo con la prima squadra, in Repubblica Ceca per Viktoria Plzen-Milan. Avevo paura di parlare, davanti a tutti quei campioni. Quando ho esordito, mi sono detto “vai dentro e vediamo come va”. Ma non ero molto lucido... Se parliamo di quest’anno, Everton-Atalanta è stata speciale, con i nostri tifosi a bordo campo si sentivano tutti i cori".
Parentesi inevitabile sui prossimi avversari del Borussia Dortmud: "Paura? No, paura mai. Se ce la giochiamo alla pari con le grandi in Italia, possiamo giocarcela alla pari anche con loro. Cosa mi colpisce dei gialloneri? L’intensità. E l’attacco: sono rapidi, tecnici, sanno entrare in area, fanno gol. La loro forza è davanti, dietro molto meno. Dobbiamo rimanere alla loro intensità, tenere in difesa e farli girare un po’ quando attacchiamo noi. Qualche buco là dietro si troverà, già lo vedo... E poi, sui calci piazzati, possiamo fare male".