Deluso? No perché siamo strapieni di calciatori. Abbiamo già acquisito elementi che arriveranno a luglio". Un solo acquisto all'attivo, quello di Machach, ma per Aurelio De Laurentiis non è il momento di criticare e gettare fango sull'operato della sua società sul mercato di gennaio. La delusione per il mancato arrivo al Napoli di Verdi prima e Politano successivamente è lampante, con il patron che non si nasconde e, ai microfoni di Tuttomercatoweb ha parlato quest'oggi di quanto accaduto nella finestra invernale dei trasferimenti. 

"Il tentativo su un calciatore prospettico come Verdi non è andato a buon fine: l’accordo tra il Napoli e il Bologna era totale, ma lui ha ripensato di non voler venire adesso da noi, rifiutando l’offerta. Aveva la nostra priorità perché conosceva già l’idea di calcio di Sarri. A quel punto abbiamo virato su Politano anche se non era un acquisto prospettico, ma per il momento più psicologico, anche se comunque molto caro. In quei ruoli siamo già abbastanza coperti, Zielinski fra tutti è una carta valida per sostituire i titolari e c’era il rischio che avrebbe giocato due o tre gare al massimo. Era stato ad ogni modo deciso di prenderlo per non aver ulteriori pensieri in futuro. La proposta ci è arrivata alle 22 del 31 gennaio, ma non ci sono pervenuti in tempo i moduli controfirmati che io stesso avevo siglato. Ci avevano poi chiesto Ounas, ma a Napoli sono arrivati moduli senza timbro, né firma. E’ mancata quindi la volontà bilaterale di chiudere l’operazione”.

Dal passato, e dal mercato, al presente ed al futuro, con le questioni di campo in primo piano. Inevitabile non parlare di lotta Scudetto e della sfida alla Juventus: “Ho estrema fiducia nella forza del Napoli e nel gioco di Sarri, unico nel mondo. Ha trovato dei suonatori d’orchestra che suonano lo spartito alla perfezione senza mai deluderlo. Il prolungamento del tecnico? L’ho scelto io e per me può anche rimanere a vita. Dipenderà sempre da lui. C’è una clausola rescissoria che mi auguro di abbattere. A febbraio in tal senso avremo un incontro e spero di trovare un accordo”.

Ed infine, una rapida battuta anche sulla nomina del commissario straordinario in FIGC: “Sono molto amico di Malagò: ha una forza trainante e una garbata e simpatica educazione. Diciamo che improvvisamente esploda una bomba in Federcalcio e non esista più: se dovessimo ricreare tutto da zero da dove cominceremmo? Semplificando al massimo il sistema, rendendolo efficiente ed eludendo spartizioni politiche. Credo che in questo Malagò sia molto bravo. Se non altro ce lo auguriamo”.