Il Napoli non si ferma più e, al ritorno dalla pausa, si impone con merito e personalità anche sul campo dell'Atalanta, uno dei più difficili della Serie A intera. Immensa la gioia di Maurizio Sarri a fine gara, al triplice fischio finale, molto più contenuta nel ventre dell'Atleti Azzurri d'Italia, dove il tecnico dei partenopei ha analizzato il successo in conferenza stampa. Si parte dall'analisi della gara e dalle differenze con la gara persa al San Paolo in Coppa Italia.
"Sono due competizioni diverse, due formazioni diverse. Il 2 gennaio non ci fu determinazione come oggi, poi l'Atalanta resta una squadra difficile da affrontare. Oggi infatti abbiamo cambiato da come giochiamo solitamente. Non abbiamo concesso nulla, se non un tiro da fuori. Dispiace perché gli ultimi 20' potevamo chiuderla prima, ma è andata bene. Se non giochi al 99% vai in difficoltà con l'Atalanta".
Resilienza e carattere, personalità e soprattutto capacità di saper soffrire nei momenti difficili, di resistere, prima di reagire e condurre in porto la posta in palio. Questi gli aspetti caratteristici del successo napoletano in terra bergamasca, con Sarri che lo sottolinea così: "Forse è capacità di soffrire, lo facevamo anche l'anno scorso ma veniva fuori una disattenzione a partita. Non mancavano i sacrifici di tutti, ma c'è più attenzione".
Particolare menzione anche per Pepe Reina, autore di una gran parata su Cristante poco dopo il gol di Mertens: "Era complicato per lui. Inoperoso per tutta la partita, poi ha fatto una grande partita. Sta bene, si vede anche in allenamento. L'anno scorso sarebbe fintia 3-1, 2-1, segnavamo di più, ma quest'anno abbiamo solidità. L'anno scorso era dura finire senza una cazzata difensiva". Sullo screzio con Insigne al momento della sostituzione, il tecnico glissa così: "Quello che succede tre volte a settimana, anche per un rigore in settimana. Abbiamo già scherzato negli spogliatoi. Era incazzato, ho detto siediti e fai silenzio perché c'è anche chi non è neanche entrato e bisogna rispettare gli altri".
Uno sguardo anche al calendario, con la Juve che giocherà nove volte dopo i partenopei nelle prossime gare: "E' una cosa che non esiste, una cazzata clamorosa. Alcune sono obbligate per la Champions, ma si doveva cercare una mediazione. E' venuta fuori otto su otto in cui gioca dopo, come probabilità eravamo su una su un milione . Mi preoccupa che nessuno se ne sia accorto in Lega, fanno questo per mestiere. Diciamo che per me è una casualità, anche se questa situazione ci darà pressione perché le loro gare sono abbastanza facili".