Il neo tecnico del Torino interviene in conferenza stampa per presentarsi e presentare la sua prima sfida sulla panchina granata, che lo vedrà contrapporsi al Bologna di Donadoni. Mazzarri ritorna ad allenare in Italia a tre anni dall'esonero dall'Inter, una lunga assenza che il toscano spiega così: "Sentivo la voglia di tornare in Italia e cercavo l’ambiente ideale per farlo: ho subito percepito che questo è l’ambiente giusto per me. C’è stato subito feeling e sento le energie giuste.Sono un allenatore navigato, ma mi è venuta la pelle d’oca entrare al Filadelfia e poter guidare il Toro. Io ho bisogno di stimoli e devo sentire la causa: ora sono davvero carico. Penso di fare bene, ma non sono tipo da proclami: amo lavorare e abbiamo il dovere di dare tutto quel che è possibile per fare rendere i giocatori. Sono venuto qui per dare grande entusiasmo".
L'esonero dall'Inter è arrivato dopo il cambio di proprietà, a cui Mazzarri non nega una frecciatina: "L’Inter è stata una bellissima esperienza e ora tanti si sono ricreduti di quel periodo, comunque anche quelle negative sono state importanti come esperienze. E all’Inter finchè c’era Moratti eravamo secondi in classifica: la società è importante per un allenatore". Il tecnico toscano è arrivato ieri al Filadelfia ed ha diretto due allenamenti, trovando una rosa un po' frastornata dal cambio allenatore: "I giocatori erano legati ad una persona seria e corretta come Mihajlovic, quindi vuol dire che c’è un materiale umano importante. Sappiamo come sono le regole e mi spiace subentrare ad un collega… Ora chiedo di seguire le mie idee e non credo che avrò problemi". Il cambio modulo, con il passaggio al 3-5-2 non potrà avvenire immediatamente, ma Mazzarri non teme questo momento: "Un allenatore è come un artista: un creativo con il suo canovaccio. Sono preparato e conosco tutti i sistemi di gioco, ma ho solo un’ora e mezza di allenamento e bisogna dare input subito importanti perché domani a pranzo sfidiamo il Bologna. Il calcio non è una scienza esatta, ma ha bisogno delle conoscenze: se tutti noi diamo il massimo, allora maggiore è la possibilità di fare risultati".
Il toscano ex Inter e Napoli però sa di dover dare priorità alla difesa, il punto focale di ogni sua squadra: "La squadra è come un bilancino ed è fondamentale che debbano tornare i conti. Chi vince gli scudetti ha sempre avuto la migliore difesa. Il mio Napoli teneva 60-70 minuti nella metacampo avversaria… Si possono fare anche 4 gol e prenderne tre, ma questo atteggiamento non paga". Mazzarri ritrova poi Niang, avuto nell'esperienza inglese al Watford: "E’ un bravo ragazzo, ma non sfrutta il 100% delle sue qualità. Spero che capisca che deve imparare a dare tutto già negli allenamenti: deve tirare fuori dalla sua mente tutte le capacità, in fretta perché le chance non sono infinite e il tempo è poco. Lavorerò sulla mente e sugli schemi: come una corda, migliorando il singolo migliori la squadra".