Quella di domani non sarà una trasferta facile per la Juventus. A Verona, sponda Hellas, i bianconeri non vincono dal lontano 2001 e nelle ultime due trasferte hanno raccolto un pareggio ed una sconfitta, attenzione quindi a sottovalutare il match contro i veneti. Massimiliano Allegri parte proprio da questo punto a presentare l'incontro di domani contro gli scaligeri: "Che sia facile sulla carta non conta, conta il campo. La Juve non vince a Verona dal 2001, domani bisogna prendere i tre punti. Ci sono partite dove può succedere di tutto, come gli scontri diretti, e altre dove non deve succedere niente, bisogna vincere e basta sennò si butta all'aria quanto fatto fino ad ora".
Sono questi i presupposti della trasferta bianconera: nessun risultato eccetto la vittoria è accettato. A differenza del match con la Roma, però, Allegri dovrà fare a meno di due uomini chiave: Miralem Pjanic e Juan Cuadrado, oltre ai lungodegenti Buffon e De Sciglio. "Cuadrado ha un'infiammazione al pube, speriamo di averlo per mercoledì ma è difficile - commenta il tecnico livornese -. Pjanic non c'è. Al suo posto giocherà uno tra Marchisio o Bentancur, ma devo ancora scegliere se restare a tre o passare due. Decido dopo l'allenamento".
Ritrova invece il campo Paulo Dybala, messo da parte negli ultimi match di campionato e argomento scottante in casa Juve da un mese a questa parte: "Davanti nessuno ha bisogno di riposare perché sono due settimane che lavoriamo con intensità diversa. Può darsi che giochino sia lui, sia Mario, sia Higuain. Dybala è sereno - continua Allegri - e ha fatto una buona settimana d'allenamento. Con lui i rapporti non cambiano. E' cresciuto molto da quando è arrivato qua tre anni fa e ha ancora tanti margini di miglioramento. I paragoni iniziali con due che hanno vinto dieci palloni d'oro sono stati dannosi, ma fortunatamente è un ragazzo intelligente e lo ha capito". L'allenatore della Juventus continua poi commentando la facilità con cui la stampa lancia un giocatore come l'erede di Messi, Ronaldo o Pirlo: "Noi siamo abituati a montare i giocatori, giocano mezz'ora e poi valgono 40 milioni. I ragazzi vanno lasciati crescere, una volta per essere qualcuno si doveva fare 100 partite in A, ora ne basta una. Non abbiamo pazienza per aspettare. In Argentina giocano in prima squadra a 17 anni, in Olanda vivono di questo, in Italia i giocatori maturano tra i 25 i 26 anni, bisogna fargli fare un percorso di crescita senza fretta".
In questi giorni si è parlato molto del mercato bianconero. Pjaca sembra pronto per andare via in prestito, mentre Mandzukic avrebbe rifiutato una ghiotta offerta proveniente dalla Cina. Allegri commenta così le voci di questa settimana: "Con Pjaca parleremo e valuteremo. Lui rientra da nove mesi di stop e ha bisogno di giocare, sceglieremo il meglio per lui e per la Juventus. Mandzukic è talmente competitivo che in questo momento non accetterebbe mai di andare in un campionato con poca competitività. Non partirà".
Parlando di giovani, la Juventus domani affronterà quello che è stato dipinto come il suo attaccante del futuro, ovvero Moise Kean, attualmente in prestito all'Hellas Verona: "Sta facendo bene. E' un 2000 che ha qualità fisiche importanti e deve lavorare sull'aspetto tecnico. Già che ha capito che deve lavorare sodo è importante".
Infine Allegri concede indizi sulla linea difensiva, annunciando il riposo di Barzagli ed il ritorno di Lichtsteiner: "In difesa devo ancora valutare, ma riposa Barzagli che viene da un periodo intenso. Rientra Lichtsteiner e a sinistra devo scegliere tra Alex Sandro e Asamoah".
Conclusione nuovamente su Dybala, questa volta parlando del nuovo modulo, che sembrerebbe escluderlo dalla titolarità: "Non è questione di modulo. In questo momento ho Cuadrado fuori e si può giocare in un modo, magari con il Torino sta fuori qualcun altro. Fra un mese qualcuno starà fuori per dare stimolo, che la panchina fa bene. La panchina non fa piacere a nessuno e quindi corrono tutti di più, l'importante è che tutti si aiutino l'un con l'altro".