E' un Allegri stizzito quello che si presenta oggi in conferenza stampa a Vinovo per presentare la sfida di domani pomeriggio a Bologna. Il tecnico livornese è stato tempestato di domande su Paulo Dybala, mostrando un po' di fastidio per la continua insistenza sulla questione riguardante il numero dieci della Juventus.
L'esordio è sul modo in cui si è allenato durante questa settimana la Joya, ma l'allenatore sposta il focus sul gruppo: "Hanno lavorato bene tutti. Abbiamo questa settimana e la prossima per lavorare, anche se c'è la Coppa Italia in mezzo. Sono contento del lavoro fatto, ma per essere più contenti bisogna vincere domani a Bologna". Si continua poi a parlare di Dybala, della sua condizione psico-fisica e delle parole rivoltagli da Pavel Nedved nel corso della settimana che si sta per concludere: "Per quanto riguarda Pavel io li chiamerei consigli, non critiche. Mi sembra che Nedved qualche partita l'ha giocata e qualche consiglio lo può dare. Paulo è un ragazzo straordinario, ma ha 23 anni e quindi ha ancora margini di crescita. E' un momento in cui non è nella migliore condizione fisica, è tanto che non fa gol, ma sono momenti che capitano a tutti e vanno affrontati con calma. Non è il primo e non sarà l'ultimo a viverlo, ci sono passati anche Mandzukic e Higuain. Bisogna solo venire a Vinonvo e allenarsi, fare bene, concentrarsi".
Allegri parla poi delle possibilità di vedere in campo l'argentino domani pomeriggio: "Domani è difficile che giochi. Siamo una grande squadra e possiamo permetterci di far recuperare la condizione ad un giocatore facendone giocare altri dello stesso livello. E' sempre successo nei miei quattro anni di Juventus: son stati fuori Pirlo, Pogba, Vidal, tutti grandi giocatori. Il problema Dybala non esiste, io sono qui per vedere cosa fanno i giocatori e tutti i giorni dobbiamo metterci in discussione, altrimenti è troppo facile. Sono sempre gli stessi discorsi", chiosa Allegri che poi continua a rispondere alle domande sul numero 10: "E' inutile parlare dei problemi, bisogna trovare la soluzione. Non so se è un problema privato o psicologico. Nella vita privata ognuno deve sapersi gestire nel migliore dei modi perché siamo professionisti e io faccio l'allenatore, non il cane da guardia. Vedo e valuto quello che vedo in allenamento e nel rispetto di tutti devo sbagliare il meno possibile. Lui non sta rendendo come deve e quindi giocherà qualcun altro. A lui ho detto che l'unica cosa da fare è venire a Vinovo e allenarsi, concentrarsi su quello che si deve fare, dimenticare ciò che non è andato e riprendere a fare le cose per bene senza arrovellarsi, non si deve pensare, si deve fare. Meno si pensa, più si fa; più si pensa, meno si fa. E' semplice".
Dalla lista dei convocati si vedono molti assenti, ma non Pjanic: "Potrebbe partire titolare, sta bene e si è allenato con la squadra. Cuadrado tornerà con la Roma, Chiellini in settimana, Buffon va valutato settimanalmente perché ha un problema al polpaccio che non si è ancora risolto. Pjaca è convocato, una bella notizia". Proprio il croato è il grande ritorno di questa settimana, accolto con grande gioia dal proprio allenatore: "Ha rilanciato la primavera che ieri ha fatto la sesta vittoria di fila. Ora è tornato in forma ed è con il gruppo. Domani vediamo".
Restano molti dubbi di formazione sia a centrocampo che in attacco, mentre in difesa balla solo un posto: "Sandro sta meglio fisicamente e mentalmente. Domani gioca e farà una grande prestazione. Costa o Bernardeschi? Federico è cresciuto molto e son contento di cosa sta facendo, però non posso farli giocare tutti assieme e i cambi sono importanti. A centrocampo devo ancora decidere se giocare a due o a tre".
Infine la chiusura è dedicata alle rivali e al Var. Su Inter e Napoli, Allegri scherza: "Speriamo non facciano risultato, è una cosa chiara. Noi comunque bisogna fare i tre punti e poi il campionato non si decide domani. Domani è importante perché dobbiamo prendere i tre punti e poi storicamente a Bologna è sempre difficile. Son partite sempre combattute, perché loro sono organizzati, sono tecnici, corrono e non hanno pressione per punti salvezza. Bisogna fare gara solida, tecnica, agonistica e tattica altrimenti usciamo con le ossa rotte e buttiamo quanto fatto con Inter e Napoli".
Chiusura, come detto, per il Var: "Dissi che è uno strumento importante ma che bisogna decidere dove si usa. Se diventa una cosa soggettiva poi si sfocia nelle critiche. Avevo detto che a Marzo ci sarebbero state polemiche, ho sbagliato: sono arrivate a Natale. E' uno strumento in fase di sperimentazione in un campionato importante. Bisogna stare più sereni e lasciarli lavorare. Come accettavamo la decisione dell'arbitro in campo, dobbiamo accettarla quando guarda il var. Abbiamo preso questa strada e dobbiamo mantenerla".