Quattro pareggi consecutivi. Un trend positivo ma non se ti chiami Torino, squadra attrezzata per conquistare un accesso in Europa League. Intervistato durante la conferenza stampa pre-Lazio, il tecnico ha parlato proprio degli ultimi risultati: "Ritorno su alcuni concetti. Ogni allenatore ha una sua di calcio. A me piace un Torino offensivo, che cerca sempre la vittoria. Abbiamo preso giocatori per giocare in modo ancora più offensivo. Dopo la sconfitta contro la Juve, e i pari successivi, abbiamo deciso di cambiare. Dopo la sconfitta contro la Juve, e i pari successivi, abbiamo deciso di cambiare. Niang non ha ancora fatto la differenza, Ljajic gioca una partita sì, una no. Il Gallo ancora non è al meglio. E quando non riesco a vincere devo coprire la squadra. Le sconfitte non aiutano mai, tolgono autostime. Ci siamo affidati a un modulo più coperto e a giocatori più esperti. Servivano compattezza, solidità ed equilibrio. Ci sono certi momenti dove bisogna stringere i denti".
In seguito, l'ex tecnico di Sampdoria e Milan ha parlato della Lazio: "Stanno facendo bene in campionato e in Europa League. Hanno tutto, sono forti in ogni reparto. Hanno tante soluzioni in panchina. Hanno perso solo due partite in campionato, forse gli manca anche qualche punto. L'abbiamo preparata bene, ci aspetta una grande partita. Contro di loro andiamo a fare il risultato, senza paura. Se giochiamo con la compattezza difensiva che abbiamo dimostrato non sarà impossibile. L'obiettivo è quello di rimanere attaccati al gruppo. Aspettiamo Belotti, Ljajic e Niang. Cosa mi aspetto dai miei ragazzi? Ora è il momento di stringere i denti, e di rimanere attaccati al gruppo".
Importante, poi, il punto sulle critiche mosse a rosa ed allenatore: "Io ho avuto sempre fiducia nei confronti del gruppo, il difficile è adattarsi a uomini, momenti e situazioni. Nelle ultime partite abbiamo fatto il massimo. Ci mancano dei punti con il Chievo, con il Verona e con la Samp. Il tifoso è giusto che critichi se non contento, stessa cosa vale per il giornalista quando deve giudicare. Nessuno di noi è contento per la situazione attuale. Tutto dipende da noi, purtroppo non siamo stati cattivi e cinici là davanti. Tocca a noi e al nostro gioco tramutare i fischi in applausi. Ognuno fa il suo lavoro. La pressione? Fa parte del mio lavoro, per me non c'è nessun tipo di problema. Bisogna rimanere sereni e tranquilli. Vedo la squadra tutti i giorni, so come saranno tra un mese e so a che punto sono oggi. Le critiche sono normali".