Era l'attesissimo big match di questa sedicesima giornata di Serie A, è finito in un nulla di fatto. Juventus ed Inter si dividono la posta, lo fanno in una gara tattica e d'equilibrio, ma senza reti. 0-0 all'Allianz Stadium, forse ai punti qualcosina in più avrebbe meritato Madama, ed a sorridere forse alla fine è soltanto il Napoli, che domani potrà riprendersi il primato in classifica. Ai microfoni di Sky Sport, dopo la gara, ha voluto dire la sua Max Allegri, il tecnico bianconero. Le sue prime parole sono state riguardo l'analisi di un match intenso e bloccato, in positivo ed in negativo: "L'Inter ha fatto una buona partita. Nei primi 20 minuti ci sono venuti a prendere, hanno avuto un dispendio di energie importante, si muovevano molto i loro tre centrcampisti; già alla fine del primo tempo sono calati. Nella ripresa abbiamo fatto una prestazione importante. Penso che ci sono molti meriti nostri e pochi demeriti loro. Abbiamo concesso poco, praticamente solo una conclusione a Brozovic. Solo in un momento ci siamo allungati. Dispiace non aver vinto e non aver fatto gol, ma comunque non ne abbiamo subiti. E poi comunque dobbiamo migliorare la condizione fisica, la squadra non è ancora al massimo delle proprie potenzialità. Veniamo da una settimana a Napoli con grande dispendio di energie, dall'Olympiacos in cui ci giocavamo il turno, non era facile fare una partita del genere ed i ragazzi sono stati bravi".
Le sostituzioni potevano essere un'arma importante per il tecnico, che non ha impiegato né Douglas Costa né Alex Sandro adoperando però solo due dei cambi a sua disposizione. C'è una spiegazione a tutto questo... "Ad un certo punto ho messo Dybala perchè tra le linee poteva inventare qualcosa o tirare in porta. Poi avevo Chiellini, che è un po' che aveva un problema all'adduttore, Pjanic che stava un po' mezzo e mezzo. Addirittura quando è entrato Paulo per cinque minuti abbiamo perso la metà campo, abbiamo anche rischiato con due-tre palle vicino l'area. Pjanic è uscito perchè ha avuto un problema al quadricipite, altrimenti stavo facendo entrare Alex Sandro, lui mi ha chiesto il cambio. Poi mi sono dovuto fermare, avevo paura che anche Chiellini mi lasciasse per strada. Quando non fai gol negli scontri diretti magari prendi un contropiede e rischi di perderla: dopo quanto fatto a Napoli non potevamo rischiare".
Continua il momento non troppo felice di Paulo Dybala, che sul campo non risponde più come in quello straripante avvio di stagione: "E' troppo facile parlare da là, il calcio non è matematica non è che uno più uno fa due. E' un ragazzo di 23 anni che ha avuto una crescita esponenziale e poi è da un mese e mezzo che non fa quello che ha nelle sue potenzialità, bisogna che piano piano riprenda la condizione come tanti altri, che torni sereno, non ha perso le sue qualità in un mese, poi in una partita del genere con giocatori più in condizione di lui, visto che era anche una partita fisica... poi magari alla fine c'era spazio anche per Douglas Costa o Bernardeschi, se non avevo rischi. In quei momenti lì però abbiamo perso un po' la pressione".
Questi problemi riguardanti la condizione fisica sono stati certamente influenzati dai tanti giocatori costretti a lunghi viaggi a causa delle convocazioni dalle proprie selezioni Nazionali: "E' semplice: l'altro giorno nella partita di Atene è uscito Barzagli perchè aveva un indolenzimento al flessore, anche lui ha giocato il play-off. In questi tre mesi tanti hanno perso condizione perchè sono andati con la Nazionale. Basta vedere come muove le gambe Higuain, cme le muove Mandzukic a cui un riposo ha fatto bene, come le muove Khedira e come le muove Cuadrado. Questa settimana abbiamo fatto due partite pesanti, poi giovedì e venerdì due allenamenti importanti: bisogna migliorare la condizione, perchè questa squadra ha un motore importante e quindi bisogna alzare i giri del motore. Per giocare a calcio ci vuole grande tecnica, ma se non ti sostiene la condizione fisica è difficile: altrimenti a 50 anni si continuerebbe a giocare. Se non si subisce il corpo-a-corpo, se si cade a terra. Correre non è obbligatorio, ma ti aiuta".
Per risolvere questi problemi ci vuole tempo, e con un periodo un po' meno forsennato i campioni d'Italia sono chiamati a rispondere nel corso degli allenamenti, tornando al proprio meglio: "Io voglio che tutti i giocatori da qui a 10-15 giorni trovino la condizione, e lo trovi soltanto negli allenamenti. Ora abbiamo la possibilità di lavorare molto di più, Douglas Costa già non è quello di due mesi fa, nemmeno Higuain, nemmeno Cuadrado; Pjanic ha fatto una grande partita e non pensavo facesse una partita del genere, Mandzukic e Benatia sono rimasti fuori e avevano energie mentali fresche. C'è anche da dire che tutto quello che si è fatto fino a giugno scorso rimane lì: di rendita nel calcio non vive nessuno. Quando me l'hanno insegnato io non l'ho preso troppo alla lettera: io cerco di trasmetterlo. Poi sono ragazzi, vivono di momenti".