Juventus-Inter, derby d'Italia e scontro tra la prima e la terza in classifica. Lo scontro di domani sera sarà importantissimo per la definizione della classifica di Serie A, lo sanno i tifosi, lo sanno le squadre e lo sa anche Massimiliano Allegri, che dopo aver affrontato e battuto il Napoli si appresta ad affrontare nuovamente la prima in graduatoria: "Domani è una partita importante, ci confrontiamo con la prima del campionato, raramente capita che in una settimana giochi sempre con le prime del campionato. Per ora la cosa che dovevamo fare era passare il turno in coppa e l'abbiamo fatto. Ora pensiamo al campionato e alla Coppa Italia. Dobbiamo migliorare la condizione fisica di alcuni giocatori e abbiamo tempo per farlo, sono fiducioso per il prosieguo della stagione".
Il tecnico della Juventus, non rigetta nemmeno il termine 'sfida scudetto', anche se ci tiene a precisarne il significato: "Se intendiamo sfida scudetto perché giocano due squadre che si giocheranno lo scudetto sì; se intendiamo che deciderà lo scudetto no. Quest'anno sarà in bilico fino all'ultimo, soprattutto per noi che alla fine abbiamo tre scontri diretti". Del gruppo di giocatori che devono recuperare la condizione fisica fanno certamente parte Paulo Dybala, Mario Mandzukic e Alex Sandro, tre giocatori che sembrano l'ombra di loro stessi: "Dybala in panchina? Devo valutare e decidere. Alcuni hanno giocato tante partite e quindi qualcun domani riposerà. In base all'allenamento di oggi deciderò. Dobbiamo recuperare tanti giocatori, soprattutto quelli che hanno fatto i playoff come Mandzukic e Lichsteiner. Altri non sono in condizioni ottimali perché hanno saltato alcuni allenamenti e si son fermati una decina di giorni, come Dybala e Pjanic. Sandro non è quello vero, sennò diciamo bugie e queste non vanno dette sennò siamo di Collodi (con chiaro riferimento a Pinocchio, nda). Abbiamo un periodo tra la prossima settimana e quella prima della Roma dove possiamo lavorare e migliorare la condizione generale della squadra".
Tra i giocatori in dubbio, quello più lontano dall'essere schierato è Buffon, ancora sofferente al polpaccio: "E' molto difficile che ci sia". Per il resto, Allegri, non sa ancora chi scenderà in campo: "Devo ancora scegliere se giocare con i due o i tre dietro la punta, ho un po' di confusione in testa, spero che questo sole che c'è oggi mi schiarisca le idee", scherza il livornese.
Ad Atene, il toscano, ha parlato della sfida di Napoli dichiarando che la Juventus ci arrivava come vittima sacrificale e domani sarà ugualmente complicato: "A Napoli una sconfitta allungava la classifica e per noi a sette punti sarebbe stato più difficile recuperare, visto che le squadre in testa perdono pochi punti con le piccole. Quest'anno saranno gli scontri diretti a decidere la classifica. Domani sarà difficile perché l'Inter è la miglior difesa e non prende gol su palle inattiva. Spalletti sta facendo un grande lavoro. Bisogna essere bravi e fortunati per portare a casa il risultato". Il tecnico nerazzurro si merita anche un focus a parte e i complimenti del conterraneo che ne riconosce ampiamente i meriti: "Sta dimostrando confermando quanto fatto nella sua carriera. A Roma ha fatto bene, poi ha trovato una Juve che ha fatto meglio. Spalletti è uno che sfrutta al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori ed è una qualità fondamentale in un allenatore. E' uno dei migliori ed è un valoreimportante per l'Inter". Molti dicono che la fortuna di questa Inter sia il fatto di non giocare le coppe, ma Allegri, come già detto settimana scorsa, non rinuncerebbe mai alle partite ogni tre giorni: "E' importante lavorare tutta la settimana, ma una grande squadra ha bisogno di giocare ogni tre giorni. Il pregio di questa squadra (l'Inter, nda) è che mettono sacrificio l'uno per l'altro. Hanno iniziato non benissimo, vincendo con sofferenza, ma ora giocano bene, concedono poco e sono fisici. Noi dobbiamo fare grande partita".
Tornando alla propria squadra, il tecnico bianconero non può che constatare la crescita dei propri ragazzi: "E' una squadra più responsabile che ha capito il momento in cui bisognava mettere quel qualcosa in più. Quando sei una grande squadra hai giocatori tecnici, tattici, fisici, la differenza la fa il lavoro e il sacrificio. Per vincere serve questo. Anche i tecnici, se non hanno una condizione che li sostiene, fanno fatica nel calcio di oggi. Abbiamo fatto buone partite e capito come andava la partita: ci son stati spezzoni dove abbiamo giocato meglio, altri dove abbiamo difeso bene".
Quella di domani sarà anche la sfida tra due punte dell'Argentina, Icardi e Gonzalo Higuain: "Hanno entrambi un peso importante nella squadra, d'altronde fanno i gol. Gonzalo è cresciuto molto nell'ultimo mese perché è sopraggiunta la condizione fisica. All'inizio sembrava giocasse con la palla medica, non gli si staccava dai piedi, ora la comanda".
Infine, la ricetta allegriana per il calcio italiano: "Bisogna modificare qualcosa e tornare indietro nei settori giovanili, lavorare sui singoli giocatori e non ingabbiarli e farli crescere come polli d'allevamento, questa è la prima problematica presente qua. Quando ero piccolo io gli allenatori assistevano all'allenamento, non possiamo pensare di portare i ragazzini a fare cose didattiche".