Il passaggio di Gonzalo Higuain dal Napoli alla Juventus continua a far discutere anche a due stagioni di distanza. Normale, per uno degli affari più importanti dal punto di vista economico della storia del nostro calcio. Ogni volta che il Pipita gioca contro il Napoli l'accoglienza non è delle migliori, ma parlando con il magazine So Foot, l'argentino torna sulla decisione di lasciare il San Paolo per la Juventus.
Una scelta non facile, come spiega Higuain che si sofferma anche sul suo rapporto in maglia azzurra con Maurizio Sarri: "Non è stata una decisione facile, ma ne sono fiero e felice visto che poi ho disputato una finale di Champions. Un fischio lo senti anche tra dieci che applaudono. Meglio essere preparati mentalmente, altrimenti puoi cadere da molto in alto. I fischi però sono una sorta di elogio del tifoso che in fondo non chiede che applaudirti per un gol. Cristiano Ronaldo ha detto una grande verità: nel calcio i nemici ti rendono migliore, non perché ti mostrano che sbagli, ma perché le loro critiche sono destinate ai più forti. Sarri disse che ero pigro perché voleva segnassi come Messi e Ronaldo. Aveva un po’ ragione. Dopo infatti ho fatto 36 gol".
Spazio anche per un aneddoto legato a Buffon: "Dopo una vittoria a Udine in cui rimasi a secco, mi diede i brividi: disse che incarnavo lo spirito Juve e che avrebbe chiesto ad Allegri di mostrare la mia partita per una settimana alla squadra. Complimenti di uno come lui mi rendono doppiamente felice. Critiche ed elogi li ascolto se provengono da chi conosce il calcio. I miei nuovi compagni? Se non gioco bene, capita che me lo facciano notare, ma per farmi sentire importante. Le loro critiche mi hanno migliorato. Ho voluto provare che su di me non si sbagliavano". Anche Allegri spera di non sbagliare le scelte in vista della partita contro l'Inter. Il tecnico dovrebbe recuperare Barzagli per la sfida contro Spalletti, ma non sa ancora se avrà a disposizione Buffon. Higuain, invece, dovrebbe essere il riferimento offensivo della squadra bianconera.