Cinque gol fatti in sedici partite, l'ultimo il ventotto Settembre contro il Lione in Europa League. Due mesi e due giorni senza gol, un periodo di digiuno lungo, troppo, per chi come Alejandro Gomez si è issato a trascinatore dell'Atalanta nella scorsa stagione.
Il problema reale del Papu, però, è che non sta nemmeno sopperendo alla mancanza di gol con gli assist. Tolti i due forniti nella goleada di Goodison Park, l'argentino con il dieci sulle spalle non entra in un gol della Dea dal primo Ottobre contro la Juventus, quando servì il pallone per il pareggio di Bryan Cristante. Il centrocampista ex Milan è attualmente la fortuna di Gomez e dell'Argentina. Con i suoi gol, l'italiano, sta nascondendo la mancanze del numero dieci, ma questo periodo di forma è destinato a scemare, a meno che il giocatore friuliano non si scopra un giocatore da venti gol a stagione.
Quando le presenze in zona gol di Cristante, che ormai è diventato il nuovo pezzo pregiato della bottega bergamasca, scemeranno, sarà fondamentale per Gasperini, che comunque sta cercando di non caricarlo di troppa pressione, ritrovare la vena realizzativa dell'argentino. L'ambiente bergamasco lo attende trepidante e senza critiche, grato ancora per la fantastica cavalcata della scorsa stagione, ma per risalire la china della classifica servono le sue prestazioni, soprattutto a fronte di un Petagna che non è mai stato un bomber d'area e di un Cornelius che, fino ad ora, non ha riscosso il successo sperato e sembra partire ancora indietro nelle gerarchie del tecnico nerazzurro. Almeno uno dei tre uomini d'attacco dell'Atalanta deve trovare confidenza e continuità con il gol, altrimenti l'ambizione della società nerazzurra di affermarsi come squadra constantemente in lotta per l'Europa dovrà essere per forza di cose al ribasso e a quella metà classifica da cui Percassi vuole uscire.