Atalanta ed Everton sono di sicuro le due sorprese del rispettivo girone di Europa League. Sono però i nerazzurri di Gasperini ad essere dalla parte positiva di questo ragionamento, con gli inglesi di Rooney mestamente relegati ad un ruolo assolutamente marginale in questa edizione di Europa League. L'Atalanta, invece, è vicinissima a centrare una qualificazione che era ritenuta come minimo improbabile al momento del sorteggio.
Gasperini in conferenza stampa non vuole però sentire parlare di partita semplice: "Magari fosse una partita semplice, quando vieni a giocare in Inghilterra non ci sono campi semplici, sono squadre sempre molto difficili da affrontare, su questo non ci sbagliamo. Non ho mai messo come alibi il doppio appuntamento, che sia una giustificazione per il campionato. Sono due competizioni diverse. In EL siamo partiti molto bene, indubbiamente in campionato abbiamo fatto buone prestazioni, ma c'è stato un rendimento un po' altalenante. Dopo Cipro abbiamo sofferto un po' di fatica. È l'Europa che ti deve dare una spinta al campionato. Però non sono così negativo, dopo 13 partite abbiamo meritato quello che abbiamo raccolto. Difficile fare paragoni, ma a livello di prestazioni ci siamo ripetuti. Poi abbiamo qualche difficoltà che non ci permettono di fare di più in campionato. Non lo ritengo negativo".
Si parla poi di singoli, di gruppo e di formazione: "Caldara è recuperato, ma non so se può giocare. Sarà la miglior formazione ed è così sempre, lo era anche a Milano, così come contro il Benevento. Rispetto ad altre volte giochiamo di giovedì e poi potremo riposare. Non era successo dopo Cipro, questo ci può permettere di recuperare meglio. Dobbiamo fare un'ottima prestazione, come abbiamo quasi sempre fatto. Dovremo fare il punto senza il risultato di Lione, dobbiamo farne uno. Per arrivare primi dobbiamo pensare a quella decisiva con il Lione, questo è aritmetico. Vorremmo arrivarci con le nostre forze. Per noi la qualificazione è importante, all'inizio della competizione. Siamo lì vicino e bisogna chiuderlo. Silenzio radio? No..."