Il derby della Lanterna è ancora, per la terza volta di fila negli ultimi mesi, della Sampdoria. Più forte, più quadrata, più lucida la squadra di Marco Giampaolo, che ottiene un meritato successo al termine di una gara sofferta ma sostanzialmente in controllo dal primo all'ultimo minuto contro un Genoa fin troppo fumoso per impensierire il dominio ospite. Decide un gol per tempo, quello di Ramirez nel primo, di Quagliarella a cinque dal termine che taglia le gambe al Grifone di Ivan Juric. Il tecnico croato lascia il Ferraris col capo chino, conscio che questa sconfitta potrebbe valere anche una fetta d'esonero. Di contro, i blucerchiati volano a quota 23 - con una gara in meno - in classifica.
Juric sceglie Omeonga in mezzo al campo con Miguel Veloso in cabina di regia. Rosi al posto di Lazovic a destra, Laxalt dalla parte opposta. Taarabt con Lapadula davanti. Risponde Giampaolo con Ramirez dietro Quagliarella e Zapata, mentre in difesa c'è Ferrari al posto di Regini.
Agonismo ed intensità selvaggia, com'era ampiamente prevedibile alla vigilia, nel primo quarto d'ora della sfida. E' la Sampdoria di Giampaolo a fare la gara, quantomeno nell'intento di gestire la sfera ed impostare la manovra palla al piede, dal basso come è nelle corde della squadra ospite. Di contro il Genoa di Juric segue a uomo i tagli dei mediani, provando a ripartire velocemente in contropiede: è di Taarabt, in tal senso, la prima occasione degna di nota, ma il destro di trivela dell'ex milanista è largo. Stessa sorte per il sinistro di Lapadula qualche minuto più tardi, in sforbiciata: il marocchino pennella, l'ex Pescara spreca in malo modo.
Gol mangiato, gol subito: dalla parte opposta la scelta del tecnico elvetico paga dazio; Ramirez scappa nello spazio, Zapata batte Zukanovic spizzando di testa per l'uruguagio, bravissimo a coprire la sfera e battere Perin in uscita con un delizioso tocco sotto. Il Genoa accusa il colpo, i doriani invece lo affondano, andando a caccia del raddoppio: ancora Ramirez, su punizione stavolta, impegna Perin, che blocca centralmente. La risposta del Genoa è con Rosi, che su cross di Laxalt ha tempo per stoppare - male - e centrare di destra la traversa. La squadra di Juric dimostra nei dieci minuti finali poca lucidità e scarso sale in zucca in fase di costruzione della manovra, con la Doria che conserva senza patemi il vantaggio all'intervallo.
I primi dieci minuti della ripresa ricalcano il finale di frazione, con il Grifone che prova a spingere sull'acceleratore ma senza mai ferire colpo. Ci prova Rigoni di tacco, ma il tentativo è velleitario. Le folate dei padroni di casa risultano fumose e prive di fosforo: Juric prova a cambiare le carte in tavola inserendo Lazovic per Rosi, ma la solfa non muta di molto. E' invece la Samp, cinica e spietata, ad approfittare della minima disattenzione della difesa di casa per sfiorare il raddoppio: Rossettini appoggia per Perin ma serve inopinatamente Quagliarella, il quale dopo aver saltato l'estremo difensore avversario mette a lato da posizione defilata. Non resta che l'orgoglio ai rossoblù, che provano nell'ultima mezz'ora a riversarsi in avanti: Rigoni beffa Strinic, ma gira alto da ottima posizione.
Giampaolo risponde con Barreto al posto di Ramirez, con Praet che si sposta sulla trequarti. Il Genoa continua ad affidarsi alle scorribande sulla destra di Lazovic, i cui cross sono tuttavia imprecisi o difficilmente raggiungibili per Lapadula o per gli inserimenti di Rigoni. Dalla parte opposta è il neo entrato Barreto ad impegnare Perin centralmente, prima del cambio di Juric che sceglie Pandev per le sue residue speranze. La difesa doriana sembra reggere con diligenza ed attenzione alle sporadiche minacce che si presentano nella propria area di rigore, affidandosi al fisico di Zapata per alzare, seppur di poco, il baricentro della propria azione. Laxalt ha una buona occasione a dieci dal termine, ma Torreira ci mette lo zampino.
Nel finale l'assedio genoano, d'orgoglio, di pancia, dopo l'occasione sprecata da Alvarez a tu per tu con Perin. Viviano e Zapata fanno buona guardia sugli angoli battuti a ripetizione da Veloso, ma è dalla parte opposta che la Sampdoria fa male e chiude i giochi: Torreira fa il break in mezzo, serve Zapata che con la punta del piede serve Quagliarella tutto solo in area, anticipando Perin in uscita; per il napoletano è un gioco da ragazzi controllare e firmare il primo gol in carriera nel derby. Un gol che vale tre punti, la supremazia territoriale a Marassi e la terza vittoria di fila per i blucerchiati nella stracittadina.