Cinque partite, tre sconfitte, due pari. Il 3-0 con la Fiorentina come punto di rottura. Risalire la corrente non è facile, ma la via intrapresa da Mihajlovic appare corretta. Cambio di modulo e uomini, scelte radicali per difendere la panchina e ricostruire una classifica di stampo europeo. 2-1 con il Cagliari, un successo prezioso, necessario. Dal 4-2-3-1 al 4-3-3, modulo che implica alcune rinunce, ma al contempo esalta più interpreti. Il rientro di Belotti è il punto di partenza, l'assenza di Niang una nota da assorbire. Diverse occasioni per confermare la buona operazione di mercato, poche risposte. In panchina, in attesa di tempi migliori, con Ljajic pilotato dal centro verso l'esterno e Iago Falque a rifinire il tridente. Questo il nuovo assetto offensivo.
Progressi anche in mediana, perché lo schieramento a tre effettivi garantisce miglior copertura e superiore sviluppo del gioco. Baselli, da mezzala, è ben altro giocatore, meno vincoli, più licenze. Rincon e Acquah, poi, portano alla causa interdizione ed impatto fisico. Manca un pizzico di qualità, la scelta di Valdifiori contro i sardi è da vedere in quest'ottica. A San Siro, è gara di altro tenore, di resistenza, più che di controllo. Giusto quindi scegliere un giocatore con altre caratteristiche, come Acquah appunto.
In difesa, specie sulle corsie laterali, Mihajlovic ha diverse frecce all'arco. A due giorni dal confronto, sembrano in leggero vantaggio Ansaldi - ex della contesa - e De Silvestri, con Barreca e Molinaro comunque a disposizione. I centrali a protezione di Sirigu sono invece Moretti e N'Koulou. Buone notizie sul fronte Lyanco, ieri presente nella seduta con i compagni e quindi pienamente recuperato.