Un match atteso da tutti perché Milan - Juventus è sempre Milan - Juventus. Un match attesissimo dai tifosi bianconeri a causa della querelle Bonucci che ha amplificato la rivalità ancor di più. Un match attesissimo dai tifosi rossoneri perchè c'è voglia di riscatto dopo le illusioni esitve. Higuain ha dato ragione soltanto ai primi, scatenando un effetto farfalla che coinvolge classifica e animi generali.
La classifica ci dice che momentaneamente la Juventus è tornata prima (Napoli e Inter permettendo, ovviamente). Il numero dei gol fatti è aumentato di due e quello dei gol subiti è rimasto invariato. Ed è notizia se consideriamo la naturale propensione juventina di prendere gol ad ogni trasferta. Paradossale ma attuale. Più in basso, sprofonda il Milan, attualmente ottavo, potenzialmente decimo, Atalanta e Chievo permettendo. Già, proprio il Chievo Verona, schiantato pochi giorni fa, rischia di scavalcare un Milan che ha fatto investimenti ad oggi ben poco fruttiferi. Duecentoquaranta milioni che relegano la squadra in una posizione non propriamente immaginabile quest'estate. Ma tant'è.
Milan - Juventus ci ha regalato una bella partita, con una Juventus non perfetta ma quadrata ed un Milan tanto grintoso quanto confuso. Già nei primi dieci minuti, si è potuto assistire ad un Milan che attaccava con molta foga, forse anche troppa. Una foga però che è risultata fine a sé stessa, quasi nociva. Quasi ansiogena. Come se il risultato ad ogni costo pendesse sulla testa dei giocatori come una spada di Damocle. E così, al primo calo, Biglia si dimentica del connazionale Dybala che apparecchia un passaggio perfetto ad Higuain. Giro e tiro, tutto fin troppo facile per il bomber che appare ritrovato. Il Milan non molla, ci prova e quasi con un colpo di fortuna Kalinic si trova la palla nell'area piccola. Buffon però ricorda a tutti perchè ha vinto il premio di miglior portiere 2017 e rimanda in gola l'urlo del gol. O meglio, lo fa schiantare sulla traversa. Duplice fischio, fine primo atto alla Scala del Calcio. Milan con il cuore, Juventus con la testa. La forza e la ragione, l'eterna battaglia dal finale mai scontato sta dando ragione alla ragione. Scusate il gioco di parole.
Si ricomincia ed il Milan non sembra essere quello del primo tempo. Qualche cross tagliente ma mai realmente pericoloso. La Juventus gestisce, fa possesso e poi Asamoah, indisturbato, si fa tutto il campo corricchiando. Vede Dybala, il quale a sua volta percepisce il Pipita dietro di lui. Velo per Higuain, contromovimento del numero nove, tiro e gol. Il sipario si chiude con mezz'ora di anticipo. Lo spettacolo è finito e la Juventus si prende tutti gli applausi del caso.
Nonostante alcune imperfezioni, la Juventus ha dato vita ad una prova di forza vera e propria dove con sommo cinismo ha portato tre punti a casa. Ma soprattutto con le giocate del singolo, davanti e dietro. Perchè se il Pipita ha fatto il Pipita, dietro è stato eretto un muro da Chiellini e soprattutto da Rugani, abilissimo a coprire lo specchio con il suo corpo a porta sguarnita, con un Calhanoglu pronto a ribadire in rete la traversa di Kalinic. Una prova in cui ha dimostrato che questa Juve può soffrire senza dar nell'occhio e senza prendere gol, soprattuto. Ora la testa è già a Lisbona, lì c'è uno snodo importante per non dire fondamentale.