Vince e convince ancora l'Atalanta di Gian Piero Gasperini. La squadra bergamasca asfalta nella ripresa il Verona di Fabio Pecchia, che si spegne davanti alle occasioni sprecate dal giovane Kean - almeno quattro, nitide, tra primo e secondo tempo. E' invece efficace e cinica la squadra di casa, che approfitta dell'errore di Bessa per andare in vantaggio con Freuler, prima dei gol di Ilicic e Kurtic che archiviano la pratica. Orobici che salgono così a quota 15 centrando la seconda vittoria di fila, scaligeri che dopo il successo sul Benevento si fermano ancora dopo il derby. 

C'è Cornelius in attacco per Gasperini, con Gomez ed Ilicic alle spalle. Freuler in compagnia di de Roon in mediana, torna Toloi in difesa. Risponde Pecchia con un 4-4-2 molto stretto tra i reparti, con Verde e Fares ai lati dei due mediani, Cerci a sostegno di Kean

Pronti via è subito l'Atalanta a fare la partita. Verona schiacciato nella propria trequarti e dominio costante dei padroni di casa, che sfiorano il vantaggio al sesto con Toloi, abile dopo l'anticipo a metà campo e la discesa personale, a girare di volo su assist di Freuler; Nicolas in angolo. L'Hellas risponde immediatamente in contropiede, con la velocità di Kean - preferito a Pazzini per questo motivo - che coglie di sorpresa la difesa bergamasca: destro dal centro che però termina alto. Gli orobici insistono, con il piede costantemente premuto sull'acceleratore: Cornelius sponda per Gomez, il cui destro è fuori misura. Si mette in proprio anche Ilicic, accentrandosi dalla destra sul mancino, ma la sorte non è migliore del compagno d'attacco argentino.

Il tema della gara non cambia, anche se un pizzico di imprecisione di troppo sulla trequarti condiziona l'esito delle manovre dei padroni di casa; di contro, invece, gli scaligeri, si fanno vedere in transizione e con Cerci, la cui punizione viene controllata da Gollini. La squadra di Pecchia punge a campo aperto, quando ha spazi da aggredire: Cerci attira l'attenzione della difesa atalantina, scarica perfettamente per Kean il cui destro è flebile e preda del portiere rivale. L'Atalanta torna a premere e passa al 32', ma la VAR annulla la marcatura di Freuler per offside. Una manciata di minuti dopo la situazione si ripropone a parti inverse: Kean colpisce a botta sicura su Gollini, Verde interviene calciando di sinistro, ma colpisce il compagno di squadra che in offside realizza; il silent check annulla anche questo gol giustamente. Nel finale l'Atalanta si riversa in avanti, senza tuttavia impensierire Nicolas prima del fischio finale. 

Nemmeno il tempo di tornare in campo che Kean ha un'altra occasione ghiotta, la terza: cross perfetto di Romulo, stop e conclusione, leggermente ritardata, sulla quale Caldara pone rimedio. Gol mangiato, gol subito. E stavolta vale: Bessa perde palla in uscita, Freuler si invola tutto solo davanti a Nicolas e lo batte per l'1-0. Il vantaggio dà fiducia ai bergamaschi, che alzano il baricentro della propria azione schiacciando gli scaligeri nella propria metà campo. Cornelius, a tu per tu con Nicolas, spreca in malo modo il gol del raddoppio; la festa è tuttavia rimandata di qualche secondo, perché Ilicic col mancino è chirurgico dal limite e batte l'estremo difensore ospite. Attorno al ventesimo i primi cambi, con Pecchia che prova ad affidarsi a Pazzini mentre Gasperini inserisce Kurtic per Cornelius. 

Il Verona però non si scuote. Difesa e centrocampo restano in balia delle folate orobiche, lasciando tempo e spazio a Gomez ed Ilicic per le giocate personali al limite dell'area: lo sloveno sfiora il sette, Kurtic non trova l'argentino al centro. La squadra di Gasperini legittima dando la sensazione di poter segnare ad ogni sortita offensiva, sebbene inizi a gestire maggiormente i ritmi della contesa: Gomez stavolta trova la sfera, stoppa e gira di prima intenzione, ma lo fa troppo centralmente. Il tris è però nell'aria e arriva ad un quarto d'ora dal termine: Gosens va via sulla sinistra, crossa perfettamente al centro dove puntuale arriva l'inserimento di Kurtic sul primo palo; girata e palla in fondo al sacco.

Poco da dire nell'ultimo quarto d'ora - un'accelerazione di Orsolini ed una parata di Gollini su Zaccagni - con le squadre che stancamente si trascinano verso il triplice fischio finale e guardano a conservare energie in vista dei prossimi impegni.