La partita è di quelle importanti, forse è anche decisiva per il suo futuro in panchina, ecco quindi che mister Delneri ribadisce più e più volte come Udinese-Juventus debba essere una partita fatta di tanta intensità e sacrificio, per colmare il gap tecnico.
Contro la Juventus non ci saranno cambi strutturali, ma il mister non si sbilancia sulla presenza di Fofana e Lasagna: "Noi vogliamo portare avanti il nostro discorso, soprattutto in queste sfide come contro la Juventus. Loro sono costruiti per obiettivi alti. Dobbiamo ripetere le prestazioni positive fatte in passato, tecnicamente loro sono superiori, ma giocando con intensità dovremo metterli in difficoltà. Penso Fofana giochi, Lasagna non lo so. Il francese a caratteristiche molto importanti per noi, solo giocando potrà tornare al meglio".
In Champions la Juventus ha avuto qualche difficoltà, ma ha battuto alla fine lo Sporting Lisbona: "Ho visto le altre partite, perchè la Champions si gioca contro squadre abituate a giocare in Europa. Ho visto la sfida con la Lazio, dove hanno perso, ma hanno preso due pali e sbagliato un rigore. Però noi dobbiamo pensare alla nostra partita, loro sono votati all'attacco. Noi l'anno scorso abbiamo fatto una partita fatta di fisico e intensità. Sono partite che servono nell'immediato e nel futuro, per l'autostima".
La squadra era in ritiro, ma un ritiro "malleabile" a seconda delle scelte di Delneri, spazio poi per Buffon, campione che potrebbe essere all'ultimo anno nel calcio giocato: "Le cose si decidono sempre in due, scegliendo ciò che è meglio. Si fanno i ritiri secondo me quando è giusto farli, quando ci sono partite importanti. Il come portarlo avanti è stato deciso tra me e la società, per ottenere il massimo dei risultati, è un problema relativo. Buffon spero continui, sono stato onorato di allenarlo e i tifosi sono onorati di averlo visto. Dovesse essere l'ultima ha sicuramente lasciato un segno sull'evoluzione dei portieri, ha dimostrato come si può diventare portieri partendo dall'attacco, a parte l'uomo che non ha bisogno di presentazioni, con la testa posto, che ha dimostrato di essere un esempio anche a livelli alti. Queste figure che lasciano per motivi di età devono essere un esempio".
Samir sta recuperando la condizione e continua ad essere visto come terzino, chiosa poi sui tanti cambi che stanno danneggiando la formazione di un gruppo ad Udine: "Quando ero a Verona Samir ha fatto solo 55 minuti da centrale. Ora è in crescita, sta iniziando ad essere più aggressivo e attento, ha le caratteristiche giuste per fare un buon campionato. L'anno scorso siamo arrivati a questa partita con tante sconfitte, su 8 partite avevamo fatto 3 o 4 punti. Dobbiamo ancora affrontare le squadre paritarie per fare punti. Samir sta rientrando bene come concetto. L'Udinese ha sempre cambiato tanto, per inserirsi in questo campionato serve tempo, ogni situazione è amplificata, come è stato creato il gruppo del passato però si creerà un gruppo quest'anno, quando tutti capiranno dove sono. Abbiamo le caratteristiche per fare la partita ogni domenica, ma dobbiamo fare del tutto gruppo".
Ultimamente l'Udinese ha cambiato spesso idea di gioco, almeno in apparenza, per il tecnico non è così anzi, si possono fare poche modifiche strutturali: "L'anno scorso abbiamo cambiato spesso, dipende da che giocatori ci sono, l'Udinese ultimamente non ha mai variato tantissimo, quando c'era Thereau non faceva il tornante, lo faceva Jankto. Bisogna inserire i giocatori dove possono dare il meglio, la squadra però ha i mezzi per mettersi in diversi modi, bisogna saper creare gli spazi ed essere pericolosi, la squadra ha una sua struttura, con tanti giocatori diversi, con coppie ben definite, cambi strutturali se ne possono fare pochi. La Juve manterrà il pallino della partita, dovremo essere bravi reggere l'impatto. Due punte ci sono sempre, perchè De Paul è una mezzapunta, Jankto attacca lo spazio. L'organizzazione dipende dalle qualità dei giocatori. Se De Paul lo vedo crescere come esterno lo metto esterno. In questo momento in tutte le azioni di gol lui c'era".
Sia Larsen che Widmer rientrano da un infortunio, ma Delneri non si sbiliancia, così come non svela se Behrami è recuperato o no: "Le condizioni dei due sono simili. Vedremo in rifinitura, i convocati io non li ho ancora dati, Danilo c'è, Behrami non lo so. Tutti i convocati possono giocare, solo chi non è convocato è sicuro di non giocare".