E' un Napoli senza freni quello del patron Aurelio De Laurentiis e del Deus ex Machina Maurizio Sarri. Il numero uno del sodalizio campano, all'indomani della vittoria numero otto in campionato, la seconda conquistata nel catino dell'Olimpico contro la Roma, ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport dell'impresa dei suoi ragazzi. Chiaramente euforico per i risultati della squadra, il produttore cinematografico è tornato sulla serata romana provando così a sottolineare l'importanza del successo ottenuto.
"Lo è stata per una serie di fatti. Il primo e più evidente è quello che i giocatori sono sintonici tra loro, sono affiatati e producono un bel gioco che serve a non annacquare la partita. Non sono mai sazi e questo è un bel modo d’interpretare le direttive di Sarri. Il secondo? È più appariscente, è quello delle 8 vittorie consecutive, questo Napoli dai tanti record, sta sbalordendo. Da quando è arrivato Benitez, abbiamo cominciato ad alzare l’asticella, negli anni, e con Maurizio Sarri il lavoro di semina sta iniziando a dare i suoi risultati".
Un primato, quello del Napoli, ottenuto anche grazie alla strategia societaria di puntare tutto in estate su un gruppo consolidato, senza acquisti di spessore che andassero a minare l'equilibrio dello spogliatoio. Queste le motivazioni sostenute dal presidente: "Sono stato accusato di non aver fatto un mercato importante, di non aver speso i soldi. Mi chiedo: ma eventuali nuovi giocatori avrebbero mai giocato in questo Napoli? Vorrei che mi dessero ragione, adesso, quelli che mi hanno criticato".
A tal proposito, di mercato, si torna a parlare dell'infortunio di Milik e dell'eventualità di vederlo scambiato con Inglese a gennaio con l'intento di dargli la possibilità di giocare con maggiore continuità e di recuperarlo in vista della prossima stagione: "Vediamo, potrebbe essere una soluzione, proveremo a convincerlo. Lì potrebbe giocare con maggiore continuità e accelerare la ripresa totale".
Uno sguardo anche alla Champions League, con la sfida al Manchester City sullo sfondo. Sorprendenti, per certi versi, le parole del patron, che lascerebbero intendere una sorta di turnover in Europa per dare maggiore attenzione a quelle che sono le dinamiche del campionato: "Io credo che in questa partita si dovrebbero far riposare un po’ quei giocatori che hanno un minutaggio più alto, per preservarli: la gara con l’Inter è alle porte ed è altrettanto importante. Le dichiarazioni di Guardiola? Sono dichiarazioni che mi preoccupano. Mi è piaciuto di più Di Francesco quando ha detto che la sua Roma ci avrebbe battuti. La sue certezze sono servite a caricare i miei giocatori. Non vorrei che i complimenti di Guardiola li deconcentrassero. Lui è una vecchia volpe, sa bene che la qualità del suo organico è notevole. Per noi potrebbe anche essere una partita quasi impossibile da vincere. Poi, però, li aspetteremo a Napoli…". Discorso legittimato e giustificato in parte dal prosieguo dell'analisi: "In Europa dobbiamo preoccuparci soltanto di superare il turno, non di vincere tutte le partite. Le critiche dopo la sconfitta in Ucraina, per esempio, mi hanno inquietato parecchio, sembrava che fosse successa una tragedia, mentre contro lo Shakhtar Donetsk abbiamo perso soltanto per un gol di scarto, 2-1, che potrà essere importante per la differenza reti in caso di parità con un’altra squadra, per il secondo posto. Io dico che bisognerà valutare il tutto e sapere usare la strategia giusta. Ho la fortuna di avere un allenatore che è un ottimo stratega".
Sfida al Manchester City che precede quella all'Inter di Luciano Spalletti, secondo scoglio da superare dopo quello affrontato sabato sera all'Olimpico. "Dobbiamo affrontarla in maniera più meditata, accorta, la squadra di Spalletti. Avremo il vantaggio di giocare al San Paolo. Dinanzi ai nostri tifosi, che invito a riempire lo stadio. Questo è un momento importantissimo per la nostra stagione, abbiamo bisogno della loro passione".
Ed infine, la chiosa riguardo la crescita di Maurizio Sarri e sulla valutazione del suo Napoli nel complesso, con l'obiettivo Scudetto che il patron non riesce proprio a dichiarare: "Sarri non ha mai avuto a disposizione un organico così importante prima che arrivasse a Napoli. Oggi, devo fargli i complimenti per come ha imparato a gestire il gruppo, riesce a trarre il massimo da ciascun giocatore. La mia più grossa soddisfazione è stato poter dimostrare che siamo arrivati dove siamo avendo i bilanci a posto e rispettando il fair play finanziario. La mia gestione non ha debiti e dal ritorno in Serie A, ogni anno abbiamo partecipato ad una competizione europea. Scudetto? Sapete tutti che sono uno scaramantico all’ennesima potenza e, dunque, lo sono ancora di più adesso che siamo in testa alla classifica"