Ottava giornata di Serie A, uno snodo importante e divertente a Marassi. Quella fra Sampdoria ed Atalanta la ricorderemo certamente come una delle partite più belle di questo turno, terminata sul risultato di 3-1 in favore dei padroni di casa ma interpretata bene anche dagli sconfitti, che hanno dominato inizialmente ed erano anche passati in vantaggio col gol di Cristante. Poi la rimonta nel secondo tempo: una grande delusione certamente per Gian Piero Gasperini, che sperava di ripartire ottenendo i tre punti. Riviviamo le sue parole a caldo, dopo il match, ai microfoni di Sky Sport, partendo da un'analisi dello scarso cinismo dei suoi giocatori: "E' stato uno dei limiti che ci ha portato a non fare un risultato importante. Ci sono due situazioni diverse: una è il risultato, l'altra è la partita. Da questa dobbiamo trarre delle indicazioni importanti, altrimenti rischiamo di non vincere partite che meritiamo per lunghi periodi".
Il tecnico non si abbatte e ribadisce la sua totale fiducia nella rosa: "La mia è una squadra forte, che ha tenuto il campo benissimo, forse abbiamo fatto una delle migliori prestazioni per 45 minuti". Poi, però, dopo la carota usa il bastone, facendo notare ai suoi cosa manca per ottenere qualcosa in più: "Però per vincere bisogna giocare bene 95' e forse ora abbiamo qualche limite di tenuta che non avevamo l'anno scorso, forse siamo anche un po' distratti e manca un po' di concentrazione: una partita giocata così ci deve dare delle indicazioni, usciamo veramente irritati ma non potevamo fare di più".
L'analisi dell'allenatore continua ad essere incentrata su questo punto, con un riferimento chiaro ad una specie di "sufficienza" mostrata dagli orobici di recente: "Noi in questo momento riusciamo ad esprimerci molto bene ma probabilmente non abbiamo la cosiddetta fame. Non è possibile calare così, in Serie A le partite sono aperte fino all'ultimo minuto. Forse siamo un po' distratti dalle Nazionali e dalle varie competizioni: oggi abbiamo avuto 13 occasioni nette e ne abbiamo realizzata soltanto una".
Inizialmente è stato escluso dall'undici iniziale Gomez, forse il giocatore di maggior talento della squadra, di cui si è sentita e non poco la mancanza. L'ex genoano spiega di un problema fisico del suo talento, per cui ha preferito preservarlo in una situazione limite (è tornato soltanto venerdì dalla Nazionale): "Il Papu ha fatto più di 20 ore di volo ma ha un acciacco che lo condiziona nel calciare, tant'è che è entrato ma poi per come si è messa la situazione tornando indietro non lo avrei fatto entrare. Io ho tanti giocatori nuovi che devo fare inserire meglio: non posso far giocare gli stessi tutte le partite. Abbiamo tanti giocatori anche stranieri che sono arrivati e non posso giocare sempre con lui. Se arrivasse il momento in cui giocassi sempre con gli stessi giocatori avremmo qualche problema di tenuta".
Chissà se il numero 10 bergamasco ci sarà giovedì, per la sfida d'Europa League all'Apollon Limassol... "Speriamo, ci sono 4 giorni. Per noi il Papu è il giocatore più importante, magari qualche volta farlo entrare dalla panchina come oggi può essere utile lo stesso".