Un investimento importante, quello fatto da Marotta per acquisire Szczesny, momentaneamente vice Buffon. Complice un'esclusione dall'Arsenal ed un mancato riscatto da parte della Roma, la Juventus ha visto in lui il potenziale erede di Buffon. Momentaneamente, ne farà le veci in quelle gare funzionali a far riposare il portiere probabilmente più forte di tutti i tempi.
Due anni di Serie A, due anni di Roma da titolare. Stagioni in cui ha dimostrato di essere un ottimo portiere, integrandosi sin da subito nei meccanismi, forte soprattutto dell'esperienza all'Arsenal. Un'esperienza quinquennale che gli ha permesso anche di giocare con costanza la Champions League. Senza contare il fattore età, decisamente dalla sua parte. A soli 27 anni, Szczesny ha già più di duecentocinquanta presenze all'attivo in tutte le competizioni di club, oltre le trecento se consideriamo anche la Nazionale polacca di cui è tornato titolare inamovibile. Quasi il doppio del suo collega Neto, ex secondo della Juventus ed ora in forza al Valencia.
In questo senso, l'acquisto del portiere polacco ha dimostrato come il portiere di casa Juventus debba essere sempre una garanzia. E Szczesny dà tutte le garanzie di cui la Juve ha bisogno. L'età avanza per Buffon e fisicamente non può reggere le oltre quaranta partite all'anno. Le sue forze vanno gestite con un certo criterio ma allo stesso tempo c'è bisogno di qualcuno che riesca a dare una sicurezza che Neto molto probabilmente non riusciva a dare, anche in gare non eccessivamente complicate. La mancanza di carisma è stata una delle più grandi pecche del portiere brasiliano, cosa che invece Szczesny ha da vendere.
Vien da sé pensare che la Coppa Italia sarà il trofeo che vedrà Szczesny titolare inamovibile, insieme anche a gare di Campionato dove Buffon potrà non essere così indispensabile. Ma non solo. Arriveranno settimane in cui si giocherà ogni tre giorni, intervallando match decisivi di Champions con scontri diretti validi per il campionato. E alla soglia dei quarant'anni, il rischio infortunio per Buffon non ha più un margine abbastanza ampio. Questo segnale già è arrivato durante il match contro la Fiorentina, un match dal coefficente di difficoltà medio alto, in cui probabilmente Buffon avrebbe giocato, relegando l'eventuale secondo in panchina. Invece Allegri ha coinvolto nel turnover anche il capitano bianconero, regalandogli un turno di riposo. Il risultato è cosa nota: vantaggio minimo e clean sheet per Szczesny, alla sua seconda presenza. Il tabellino dei gol subiti dal polacco segna infatti ancora zero.
Chi arriva alla Juventus sa che il posto non è mai garantito al cento percento. Ogni minima presenza dovrà essere sudata. Ancor di più se stiamo parlando di un portiere di riserva, un ruolo già di per sè delicato. La riserva meno utilizzata, la riserva più importante. Quasi un paradosso. Ma tant'è, il posto non sempre viene garantito se si tratta di difendere la porta, soprattutto se davanti a te c'è un mostro sacro come Buffon. Ma a Szczesny sembra non importare, ha accettato la Juventus senza troppe storie cogliendo la palla al balzo. Quest'anno dovrà essere visto dal portiere polacco come se fosse un anno di transizione, un anno in cui ci sarà un passaggio del testimone, una maglia con un numero uno in questo caso. L'alternanza ci sarà ed il segnale che sarà più sostanziosa è abbastanza chiaro. Il ritmo partita per un portiere è fondamentale e va acquisito solo giocando con una certa costanza. Cosa che sarà ampiamente garantita, visti diversi fattori come età e mole di partite. Difficile dire se saranno i pro oppure i contro a predominare. Per tutti i tifosi bianconeri, l'unica importanza è quella che la porta sia violata il minor numero possibile di volte.