Sembrava una partita in discesa, un trampolino per la consacrazione di Bernardeschi ed il rilancio definitivo di Higuain. Sembrava, eppure. Eppure l'Atalanta di Gasperini ha inguaiato di nuovo la Juventus con il medesimo risultato dello scorso anno, in un campo difficile per chiunque. Un due a due che ai bianconeri non va giù e che anche Gasperini fa fatica ad accettare. In fondo si è capito che VAR o non VAR, le polemiche arbitrali avranno ragion d'essere fino a che il calcio esisterà.
Tralasciando ogni inutile protesta juventina o bergamasca, i bianconeri di ieri non sono stati all'atlezza delle aspettative, non tanto grazie ad un'Atalanta spregiudicata quanto più ad errori individuali dovuti da fattori come stanchezza e poca lucidità. Non c'è stato il Dybala visto fino ad oggi, così come lo stesso Matuidi non ha dato la costanza ed il dinamismo a cui ci aveva abituato. Un calo fisico normale se consideriamo che Matuidi ormai gioca ininterrottamente già da prima della precedente sosta per le Nazionali.
Discorso analogo per Dybala, ieri completamente fuori dal gioco e che è riuscito anche a peggiorare la sua prestazione calciando debolmente un rigore che avrebbe potuto essere decisivo ai fini del risultato (e ad alimentare ancor di più le polemiche arbitrali). Ancora più importante, la botta psicologica del gol di Caldara ha avuto un effetto fondamentale nella Juventus. La stanchezza fisica, inevitabile, avrà intaccato senza dubbio anche i bergamaschi, reduci da una partita dispendiosa in terra francese. La Juventus probabilmente ha peccato di presunzione e per questo è stata punita.
L'uno-due micidiale che i bianconeri hanno inflitto all'Atalanta nei primi venti minuti di gara aveva già indirizzato la partita verso un risultato unico. La Juventus attaccava e l'Atalanta aveva seri problemi anche con le ripartenze. Fino al fallo causato da Bernardeschi. L'incertezza di Buffon ha riaperto la gara e da lì i ruoli si sono invertiti. La Juventus faticava a creare, l'Atalanta conteneva bene e abbozzava qualche ripartenza. Con calma ed equilibrio, arriva il gol del pareggio. Insperato fino a poco prima. La mancanza di Pjanic non è stata sopperita a pieno da Bentancur, autore sì di una buona prova ma non del tutto sufficiente in fase di costruzione di gioco. E se a questo si aggiunge un Dybala stanco e spaesato, ecco che i problemi vengono a galla. Ed anche un risultato abbastanza stretto.