Clamoroso, clamoroso finale di partita a Torino, dove i granata comandano il primo tempo, passano in vantaggio con Iago Falque e Niang, ma pagano dazio un secondo tempo sottotono. Prima il Verona alza la voce ma con poca precisione, poi, approfittando anche dell’infortunio di Belotti che lascia gli avversari con l’uomo in meno, trova una clamorosa quanto rocambolesca rimonta in tre minuti, con l’assistenza del VAR. Un punto preziosissimo per gli scaligeri, che salgono a 3 ed accorciano sul Sassuolo, mentre il Torino rimane al settimo posto.
Primo tempo tutt’altro che spumeggiante all’avvio all’Olimpico Grande Torino: un paio di conclusioni pericolose di Verde e Rincon allarmano prima un portiere e poi l’altro, ma in generale il ritmo è basso e si gioca molto a centrocampo. La grande occasione della prima fase arriva, poco dopo il quarto d’ora, sul piede di Caceres: ottimo, infatti, il doppio triangolo del sudamericano, prima con Cerci e poi con Kean, per arrivare al destro teso. Palla a fil di palo, brivido per Sirigu, impegnato subito dopo anche da Fares, sul quale è bravo a chiudere in corner. Al ventesimo si ferma per un problema muscolare De Silvestri, che lascia il posto ad Ansaldi, subito decisivo: suo, infatti, l’assist per il vantaggio granata, con una palla ricevuta da Ljajic e servita dal fondo destro a Iago Falque, che all’interno dell’area piccola deve solo spingere in rete col mancino. In una gara abbastanza spezzettata si ferma anche Romulo, sostituito da Valoti subito dopo il gol, ma la rete permette al Torino di prendere in mano l’inerzia del gioco: il Verona fatica ad uscire ed a costruire gioco, dovendo spesso affidarsi direttamente a Nicolas per il rinvio. Quando tutto sembra tranquillo ed i giocatori rassegnati ad andare negli spogliatoi sull’1-0, si accende M'Baye Niang: tanto spazio sulla sinistra, ingresso in area, finta fulminante su Caceres e destro rasoterra che centra l’angolino sul primo palo. Festa grande a Torino, primo tempo che si chiude con il doppio vantaggio per i ragazzi di Mihajlovic.
Primissimi minuti della seconda frazione positivi per il Verona, che arriva un paio di volte alla conclusione, con Kean bravo a saltare di testa ma impreciso nel dare potenza al pallone. Nei primi dieci minuti è però il Torino a rendersi molto pericoloso con due giocate di Belotti per i compagni: prima lo scatto ed il rimorchio per Ljajic, poi il velo verso Rincon, ma in entrambi i casi la conclusione è facile da parare per Nicolas. Il Match è abbastanza vivace però, e la palla si muove da una parte e dall’altra. All’ora di gioco Pecchia gioca la carta Pazzini al posto di Verde. Il Verona continua a provarci, con la grande incursione di Cerci, a deviare di mancino sul primo palo, respinta dall’uscita a peso morto di Sirigu. È sempre Fares a creare pericoli sulla sinistra ad un Torino che fatica a reagire: altro traversone mancino su cui svetta proprio Pazzini, ma la palla sfila accanto al secondo palo di un soffio. Due minuti dopo è il turno di Ferrari: ancora Pazzini si allarga, riceve e lo serve sulla corsa. Tutto solo, al dischetto, l’azzurro spara però alto col destro.
Nel finale le cose si complicano per il Toro, che rimane in dieci per un’assenza pesante: Belotti finisce a terra all’ottantesimo dopo un contrasto di gioco e deve addirittura uscire in barella, ma Mihajlovic ha esaurito tutti e tre i cambi e dunque deve adattarsi con un 4-4-1 che vede Ljajic unico terminale davanti. Le linee si stringono bene, ma a quattro dalla fine succede di tutto e la partita si ribalta: palla dentro del solito Fares dal fondo, Kean interviene e colpisce la traversa da un metro, poi la palla rimbalza sul piede di Cerci che calcia di prima intenzione colpendo proprio il suo compagno. La palla finisce in porta, Gavillucci annulla per offside del classe 2000, ma il VAR interviene e cambia la decisione: rete valida ed assegnata all'ex-Juve. Tempo di battere il calcio d’inizio, l’Hellas si riversa in attacco sulla destra e succede l’impensabile: Molinaro devia di mano il cross dentro di Cerci con l’esterno. Fallo di mano netto, così come netta è la posizione dell’ex-Stoccarda dentro l’area di rigore. È penalty! A presentarsi sul dischetto è uno specialista come Pazzini; Sirigu intuisce ma il rasoterra colpisce l’ultimo centimetro utile dello specchio della porta. Conclusione imparabile, al novantaduesimo è clamoroso pari del Verona a Torino. Nel recupero, lunghissimo, c’è spazio solo per una sfilza di cartellini gialli, tra cui quello che costa l’espulsone a Zuculini, che conclude la partita appena due minuti prima dei compagni. Il Toro avrebbe anche l’occasione di vincerla con un corner all’ultimo secondo, ma Pazzini salva il risultato.