Per sprigionare tutto il talento di Adem Ljajic, Sinisa Mihajlovic ha cambiato modulo al suo Torino e ha sacrificato sul mercato un giocatore come Marco Benassi. Le prime risposte del giocatore serbo, però, sembrano essere incoraggianti, con i soliti sprazzi di grande talento, accompagnati però da una continuità più marcata all'interno delle singole partite, l'ultimo passo che è sempre mancato a Ljajic da quando è in Italia.
Sabato ci sarà il derby contro la Juventus che arriva in un momento positivo per il Torino e che l'ambiente è pronto a giocare, come spiega Ljajic a Torino Channel: "Sappiamo cosa significa il derby, per noi giocatori ma anche per i tifosi. Dobbiamo fare una partita perfetta, andare lì con la testa giusta. Andare a giocare a testa alta per creare gioco e fare gol. Sappiamo che non è certo semplice, non è un caso se la Juventus vince lo Scudetto da sei anni di fila. Però pensiamo di poterli mettere in difficoltà. Il calcio è bello perché ci sono queste partite. Ci pensi tanto, prima di entrare in campo, poi quando sei sul prato verde l’unico pensiero è alla prestazione. Io ho giocato già tanti derby: in Serbia, quando stavo al Partizan, ne ho disputati tanti con la Stella Rossa: era tutta un’altra cosa. Poi arrivando in Italia ne ho giocati tanti altri. Ora, in questo di Torino, speriamo di fare molto bene".
Lo scorso anno un suo gioiello su punizione allo Stadium non bastò al Torino: "E’ un gol che mi ricordo bene. Rimarrà per tanto tempo nella mia testa e in quella dei tifosi. Ma il calcio è bello perchè poi tutto passa e la testa va ad altre sfide. Ora c’è il derby di sabato. Spero di ripetermi, ma come detto spesso, non è importante chi segna ma portare il risultato a casa". Sfida nella sfida quella con Paulo Dybala: "Sì, ma non ci sono solo i numeri 10 ma due squadre come Torino e Juventus. Sarà un confronto tra tutti noi. Pjanic? E’ un grande amico. Ho vissuto degli anni con lui a Roma, ora giochiamo il derby l’uno contro l’altro. Per come la vedo io, il gioco della Juventus passa dai suoi piedi. Dobbiamo tenerlo d’occhio, lo conosco bene. Gioca in un ruolo diverso rispetto alla Roma; ora sta più indietro, e meno male perchè ha un tiro pazzesco. E’ un top player, secondo me".