Qualche rischio nel finale che causa l’ira del suo tecnico, ma alla fine il Torino espugna la Dacia Arena di Udine e porta a casa altri 3 punti per alimentare le ambizioni con cui è partita la squadra in questa stagione. Sempre nel segno di Andrea Belotti: il Gallo è l’assoluto protagonista del primo tempo, siglando la rete del vantaggio – grazie anche ad una papera di Scuffet – e causando l’autogoal del raddoppio di Halfredsson. Lo stesso centravanti sfiora più volte il tris prima che l’Udinese rientri in partita con De Paul che realizza su calcio di rigore; il terzo goal arriva ad opera di Ljajic e sembra che la gara sia finita, ma il 2-3 fortunoso di Lasagna significa che c’è ancora da soffrire fino all’ultimissimo secondo, quando Ansaldi si esibisce in un salvataggio clamoroso per blindare il successo.
Sinisa Mihajlovic a fine gara può essere soddisfatto a metà: il suo Toro è il migliore finora per punti ottenuti – 11 - da quando la vittoria ne vale 3, meglio di quello 2015-16 targato Ventura – fermatosi a 10 –, il sogno di conquistare un posto in Europa acquisisce sempre più concretezza con annessa crescita di consapevolezza dell’ambiente, ma la sofferenza finale rischia di compromettere gran parte del lavoro svolto contro avversari di maggior caratura. “Pareggiare questa partita all’ultimo sarebbe stato assurdo. La squadra ha fatto bene, ma abbiamo sprecato troppo tra tiri e gestione della palla, non possiamo prenderci questi rischi”. Però la testa è già a sabato sera, al derby contro la Juventus all’Allianz Stadium: “Serve più cattiveria per chiudere le partite. Dobbiamo migliorare a gestire la palla. Se no con la Juve sarà dura”.
Dal bianconero al bianconero dunque, con diverse certezze nonostante qualche sbavatura: come detto Belotti è stato un trascinatore per tutti i 90 minuti, ma anche Ljajic ha fatto molto bene, così come la cerniera di centrocampo Baselli-Rincòn, i quali però calano alla distanza – il primo soprattutto, alla seconda presenza da titolare dopo l’infortunio. Uno dei migliori è Cristian Ansaldi, mentre è da rivedere la coppia centrale difensiva: N’Koulou concede ingenuamente il rigore dell’1-2, Lyanco - al debutto – deve ancora prendere le misure.