Difficile esprimere un giudizio sul fatto di dover guardare il bicchiere mezzo pieno oppure mezzo vuoto. Il Torino spreca un'occasione ghiotta per restare in scia delle big del campionato, e si fa fermare in casa da una Sampdoria ben organizzata, che ha imbrigliato non poco i granata nell'arco dei 90' minuti. Il Toro si è dimostrato incapace di vincere il match, seppur abbia creato buone occasioni. La reazione al gol subìto a bruciapelo da Zapata è stata da applausi: la 'premiata ditta' Baselli-Belotti, in tre minuti, ha annullato l'iniziale vantaggio blucerchiato, ma poi è arrivato il solito gol dell'ex, di Quagliarella, che non dimentica mai come trovare la via della rete, approfittando di un grave errore di posizionamento della difesa di casa.
Ha sofferto un pò troppo a centrocampo il Toro. La triade doriana Torreira, Praet e Barreto ha ben presto preso il comando del centrocampo, anche grazie alla superiorità numerica, mettendo in difficoltà la squadra granata che si é spesso fatta schiacciare arretrando il proprio baricentro qualche metro di troppo. Bene, come al solito, Ljajic. E' lui che ha acceso la luce in attacco, grazie ad i suoi lampi di classe cristallina. Il Gallo Belotti ha segnato, é vero, ma non ha particolarmente brillato, infatti sulla coscienza pesano come macigni i due gol falliti a tu per tu con il portiere avversario. Occasioni che uno come lui non può fallire. Buono il suo inizio di campionato, ma nulla di eccezionale. Dal bomber di Calcinate ci si aspetta sempre qualcosa 'fuori dalle righe'.
Scoppiettante il primo tempo, molto meno il secondo. Niang si è via via spento, compiendo un passo indietro rispetto alla precedente esibizione, quella di Benevento, mentre Iago Falque ha galleggiato sull'out di competenza, senza creare però pericoli veri alla porta di Puggioni. I ritmi in campo si sono abbassati nei secondi quarantacinque minuti, e Mihajlovic, avendo poche carte da giocarsi in panchina, ha fatto entrare sul terreno di gioco Boyé, Gustafson ed Edera. Giovani di prospettiva, ma niente di che. I tre ragazzi sono ancora inesperti, non hanno quel cambio passo necessario per provare a cambiare le sorti di una partita. Rappresentano il futuro del Torino, non di certo il presente.
Otto punti in classifica in quattro partite. L'inizio di campionato resta più che positivo, seppur il pareggio interno contro la Doria abbia lasciato un pò di amaro in bocca, poichè con i tre punti Belotti e compagni sarebbero restati in scia della Juventus, del Napoli e dell'Inter. Il Toro si ritrova con un punticino ma soprattutto con due gol subìti a causa di due errori grossolani, ciò significa che l'allenatore Mihajlovic ha ancora parecchio da lavorare per dare la giusta identità alla squadra. Ora, sullo sfondo, c'è il derby della Mole, ma prima il Toro si recherà ad Udine per l'impegno infrasettimanale. Due gare spigolose, che ci faranno capire il Torino cosa vuol fare 'da grande'.